Cane dalla nascita non ha conosciuto che crudeltà, liberato non si può fare altro che amarlo
Questa è la storia del piccolo Timmy Cooper, un pit bull di otto settimane che è stato trovato stanco e incatenato ad una pesante catena.
Queste scene sono all’ordine del giorno nell’ambiente dei combattimenti tra cani. In molti paesi è vietato in altri purtroppo è ancora legale ma è certo che in entrambi i casi i combattimenti sono una triste realtà che frutta ancora molti soldi a chi li organizza. Il piccolo Timmy era uno dei 350 cani destinati ad una vita di maltrattamenti e ad una fine terribile.
Il 13 agosto 2013 è stata organizzata un operazione, grazie all’aiuto di diversi gruppi animalisti, che ha permesso la liberazione di 350 cani rinchiusi in piccole gabbie e legati ad enormi catene.
E’ stato allora che hanno trovato il piccolo Timmy legato ad una catena che sicuramente pesava 10 volte più di lui. Timmy aveva solo 8 settimane e uno sguardo tenerissimo che ha conquistato tutti i presenti. Il cuciolo è diventato subito il volto di quell’operazione, conquistando il cuore di tutti coloro che hanno visto la sua immagine, certamente non gli si darebbe il titolo di “cane da combattimento”.
I soccorritori si sono presi cura di lui, e appena è stato meglio lo hanno messo in adozione. Non è passato molto tempo prima che trovasse una casa e una famiglia amorevole disposta a prendersi cura di lui. Per due anni è stato amato e coccolato e ha trascorso le sue giornate felice, finche purtroppo è morto per un tumore al cervello, lasciando un vuoto enorme nella famiglia adottiva.
Timmy è stato fortunato, i cani da combattimento vengono picchiati maltrattati ed istigati alla violenza, gli oppressori utilizzano come vettore la paura. Com’è possibile vedere, il piccolo Timmy come tutti i Pit bull non nascono aggressivi, hanno bisogno di amore come tutti gli altri esseri viventi e invece sono destinati ad essere trattati da assassini a causa dell’uomo…