Agente va in pensione e si rifiutano di vendergli il cane, ma poi lo vede messo all’asta.
E’ assurdo come gira il mondo, certe leggi sono completamente sbagliate ma restano ugualmente in vigore.
Questa è la storia di Matt Hickey, un agente di polizia andato in pensione. L’agente ha vissuto 4 anni con la compagnia di Ajax, il suo compagno di lavoro, un bellissimo pastore tedesco con il quale ha condiviso molte avventure.
L’agente Matt pensava che una volta andato in pensione, avrebbe potuto tenere con se il suo amato Ajax, ma purtroppo ha scoperto che questo non era possibile. Hickey, ha offerto 3500 dollari ma purtroppo la legge parla chiaro. Se un agente va in pensione e il suo cane ha ancora anni di servizio di compiere, automaticamente perde il diritto di prelazione e non può acquistare direttamente l’animale..
La cosa peggiore è stato vedere che suo amato Ajax sta per essere messo in vendita all’asta. Gli acquirenti potranno essere solo ufficiali attivi, formatori K9 o pensionati. Insomma per poter continuare a vivere con il suo amico a 4 zampe, dovrà sborsare tanti soldi.
“C’è un forte legame tra noi ed è molto speciale e odierei perdere il mio compagno. Ajax è un membro della famiglia, è uno dei miei figli” ha detto Hickey alla rete locale WBNS.
Purtroppo Hickey teme di non riuscire a fare l’offerta più alta, fortunatamente si è ritrovato migliaia di sostenitori. Pubblicata la sua storia sulle reti sociali, è stata aperta una pagine dove oltre 1500 persone, hanno donato per permettere a Hickey di riavere il suo amico fido.
Grazie a questa pagina, sono stati racimolati 35000 dollari per riacquistare Ajax. L’agente Matt ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato e ha assicurato che i soldi che avanzeranno, verranno donati ad un fondo di K9, per l’acquisto di giubbotti anti-proiettili per gli agenti a 4 zampe.
“I cani non sono oggetti inanimati da vendere all’asta quando il loro gestore si ritira. Creano dei forti legami con i loro conduttori. La legge di Stato deve cambiare” ha scritto uno dei donatori Lois Krempel.