Vedono un sacco che galleggia nell’acqua. Quando lo aprono, la loro paura diventa realtà.
Le acque agitate del fiume Blacktone nel Massacchussets attirano molti kayakers che cercano di domare, con le loro pagaie, i flutti e i gorghi. Un giorno, come tanti altri, due intrepidi kayakers stavano lottando con la furia delle acque quando hanno sentito uno strano suono provenire da un vecchio sacco di patate, trasportato dalla corrente. È bastato uno sguardo tra i due uomini per intendersi e subito si sono avvicinati al sacco e lo hanno issato su uno dei kayak. Una volta aperto sono rimasti ammutoliti e increduli: il sacco conteneva 6 cuccioli appena nati. Erano stati gettati nel fiume come rifiuti. Ma come per Remo e Romolo, fondatori dell’antica Roma, qualcuno li ha salvati dalle acque.
I due uomini sono rientrati velocemente al campo base e hanno allertato la polizia di Uxbridge che li ha presi in carico portandoli alla clinica veterinaria della città. Romolo e Remo erano bambini forti, nonostante fossero stati abbandonati alle acque del Tevere, ma i sei cuccioli sono ancora più forti perché abbandonati nelle acque torrentizie del Blackstone. I due bambini vennero nutriti dal latte di una lupa (quella che poi è diventata la lupa capitolina), mentre i nostri sei cucciolotti sono stati nutriti da una capra. Lupa o capra, poco importa, la cosa più esaltante è che tutta la comunità di Uxbridge sta sostenendo la salute dei piccoli e la polizia sta cercando il responsabile di questo atto criminale.
Tutto il paese si prodiga in aiuto alla polizia e alla clinica veterinaria che ospita gli animali e la lista delle persone pronte ad adottare i cuccioli è già lunga. Questa è una delle poche zona dove le gente è sempre disposta ad aiutare gli animali in difficoltà. Tutti si mettono d’impegno e offrono il loro sostegno: donano soldi, cibo, costruiscono cucce, preparano coperte, offrono le loro case e i loro giardini per lo stallo e a tutti danno amore e affetto. Questa è la dimostrazione di quanto può fare una comunità ben unita.
