“Detestavo gli animali, li consideravo sporchi. Quando ho visto la capretta avvicinarsi al volto di mio figlio, gli ho gridato che era disgustoso ma la capretta è venuta verso di me e quello che ha fatto mi ha lasciata in lacrime”
C’è chi sostiene che far del bene e provare compassione fa sentire bene noi stessi. Probabilmente è così visto che l’argomento è entrato nella fase di studio di molte università. Provare compassione per una animale, provare empatia, cercare di migliorare la sua vita e il suo stato aiuta loro e noi.
Una delle tante testimonianze dice: “Io detestavo gli animali, li consideravo sporchi, eppure quando mio figlio ha smesso di parlare a causa di un trauma, è stata una capretta a cambiare tutto. Lo ricorderò sempre, ho visto la capretta che si avvicinava a mio figlio, quando ho visto che anche lui stava avvicinando il viso a quell’animale, gli ho gridato che era disgustoso, ma lui si è girato e mi ha fatto quel sorriso. Erano mesi che non sorrideva e non parlava. Nella gioia del momento ho lasciato correre, è rimasto tutto il pomeriggio con quel animale. Arrivata sera, la capretta è venuta verso di me ed è stato allora che finalmente ho sentito di nuovo la voce di mio figlio,che mi chiedeva di tenerla con noi, sono scoppiata in lacrime. Non solo ho imparato a conoscere e amare gli animali grazie a lei, ma mio figlio si è completamente ripreso nel giro di pochi giorni.”
Diversi studi, infatti, sono riusciti a dimostrare che il rapporto di aiuto, sostegno, affetto tra uomo e animale aiuta il corpo, loro e nostro, a guarire prima dalle ferite e dalle malattie, sia quelle fisiche, sia quelle mentali. In poche parole “Far bene, fa bene!”. Cosa scatena questa reazione? Si scatena una connessione sociale, soddisfazione, il piacere di essere utili e di poter far qualcosa, aumenta la positività e le speranze. Ma vediamo cosa dicono gli studiosi
Lavorare in un rifugio per animali può allungare la vita
Secondo gli studiosi dell’Università del Michigan, le persone che fanno volontariato per motivi egocentrici hanno la stessa mortalità dei non volontari. Chi lo fa, invece, per motivi altruistici, ha un minor rischio di mortalità. Insomma, fare volontariato fa bene ma solo se è mirato all’altro e non a sé stessi.
La compassione per gli animali previene le malattie peggiori
Questa rivelazione ci arriva dall’Università del North Carolina e dalla UCLA. Il benessere che proviamo dall’autopiacere è di gran lunga ridotto rispetto a quello che proviamo creando benefici a qualcun altro. A giocare un ruolo fondamentale sulla salute dell’uomo è la compassione verso gli animali che provoca benefici a livello genetico, epigenetico e cellulare.
Connettersi con gli animali aiuta a comprenderci meglio
Essere in sintonia con gli animali aiuta l’uomo a capirsi meglio, ad entrare in contatto con il proprio io. La pratica della compassione verso gli altri, non in formula egocentrica, è la chiave della serenità e della salute.
La compassione verso gli altri, rafforza le difese immunitarie
Pensare agli altri aiuta a sviluppare una soddisfazione e una felicità che vanno oltre le gioie passeggere. In questo modo aumenta il senso di connessione con tutte le forme di vita, diventando parte integrale di una felicità profonda e trascendentale.
Per sapere tutte queste cose, però, bastava leggere gli scritti di San Francesco e seguirne le orme: il primo vero sostenitore dell’amore per tutte le specie viventi.