“Si è messo davanti alla porta della nostra casa e non voleva andare via da lì…era ferito al collo, malnutrito…i suoi occhi erano lo specchio della sofferenza passata…ma mi stava chiedendo una cosa che mi avrebbe cambiato la vita…”
“Toby aveva solo due anni quando è venuto a bussare alla nostra porta”. Racconta Andersen. “La vita non era stata molto buona con lui fino a quel momento. Era malnutrito ed aveva una profonda ferita al collo, conseguenza della dura vita di strada. Deve essere stato attratto dai numerosi amici pelosetti che vivono con me. Dalla finestra deve aver visto tutto l’amore che risiede nella nostra casa e gli deve essere venuto il desiderio di farne parte.”
“A quella richiesta di aiuto non potevo assolutamente dire di no.”
“Così l’ho lasciato entrare e l’indomani l’ho portato dal veterinario per farlo curare.”
“Toby ha un carattere molto particolare. Non si concede facilmente con chi non conosce. Il nostro è stato un rapporto in crescenza.”
“Quando ha iniziato a farmi le fusa e a lasciarsi accarezzare ho capito che mi aveva scelto per essere la sua mamma.”
“Si stava mettendo completamente nelle mie mani. Mi sono emozionata moltissimo e l’ho stretto a me forte.”
“Toby è intelligentissimo. Una volta ho detto a mia figlia che avevo voglia di un dolce. Lui è andato nel ripostiglio e mi ha portato uno dei tanti giochi con cui ama passare le ore, come per farmi un regalo.”
“E’ molto legato anche a tutti gli altri gatti che salvo dalla strada e sono spesso ospiti della mia casa.”
“Addirittura ha fatto da papà ad una micia nera piccolissima che era in gravissime condizioni.”
“Sono passati 10 anni da allora. Toby è entrato nella mia vita all’improvviso e ne è diventato la parentesi più straordinaria che avessi mai potuto immaginare.”
“Il giorno in cui gli ho aperto le porte della mia casa, mi stavo facendo il regalo più bello della mia vita senza neanche rendermene conto.”
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