Il nostro saluto al professore Umberto Veronesi, ricordando le sue parole a favore degli animali: “Sono vegetariano da quando ho iniziato a scegliere, e la mia è una scelta d’amore…”

Si è spento a 90 anni il grande oncologo italiano, famoso in tutto il mondo per la ricerca incessante per la lotta contro il cancro. A lui dedichiamo un saluto affettuoso per le parole che ha sempre avuto per gli animali.

“Sono vegetariano da quando ho iniziato a scegliere, e la mia è una scelta d’amore, di filosofia e di scienza. Di amore per gli animali e per la vita in tutte le sue forme,specialmente quando è inerme e non può far valere il suo bisogno disperato di sopravvivere. Nessuna esistenza è piccola, nessuna è insignificante. Mangiare è una forma di celebrazione della vita, e non negazione della vita stessa ad altri esseri viventi, perché “inferiori”. Non c’ è una differenza biologica fra animali. Perché allora ci fa orrore il pensiero di mangiare il nostro cane, ma massacriamo ad ogni Pasqua centinaia di agnelli per fare festa? La filosofia del vegetarianesimo è la non-violenza e la violenza a cui gli animali da macello sono sottoposti è efferata e crudele.“

Numerose le persone che applicarono nella vita la sua teoria del vegetarianesimo dopo aver letto i suoi molti libri. Non nascose il suo dolore nel riconoscere purtroppo la necessità degli animali nella sperimentazione. Definì questo con una frase: ” Dover combattere quotidianamente con la tua coscienza morale è doloroso.!” Manifestò la grande voglia di arrivare presto ad una alternativa equivalente per risparmiare tutti gli esseri viventi.

Un luminare onesto e trasparente, una vita dedicata a combattere il cancro con passione e due parole d’ordine: ricerca e laicità. Poi le altre battaglie in cui credeva fermamente, quella per l’eutanasia, per la cultura per i prossimi scienziati e il suo grande credo, l’alimentazione vegetariana.

Ci lascia un patrimonio infinito, un punto di partenza, non un arrivo per i nostri scienziati a cui ha dimostrato di avere una grande fame di sapere e che non bisogna mai sentirsi sazi di cultura sotto ogni forma…

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