“Lo chiamano il quartiere maledetto, ci trovo di tutto, perfino corpi morti. Oggi c’era lei, Collie. Aveva qualcosa di stretto intorno al collo, quando ho capito cos’era non potevo crederci, roba da pazzi! Ma la cosa che più mi ha colpito è stato quello che ha fatto quando l’ho caricata in macchina…”

A raccontarci questa storia è stata una meravigliosa donna di nome Judy Obregon, fondatrice del The Abandoned Ones Animal Rescue, un rifugio del Fort Worth. Questa donna dedica la sua vita a salvare più animali possibili, anche se sa che non è possibile sconfiggere il randagismo, lei ci prova lo stesso! Fa la sua parte e ogni anno salva un numero notevole di cani, ai quali da una seconda possibilità e una vera casa in cui essere felici.

“Mi piace ciò che faccio ma non nego che ogni volta che vedo un animale maltrattato, abbandonato o abusato, mi si spezza il cuore in due. C’è un quartiere nella mia città che io chiamo il “posto maledetto”. Nessuno sa chi sia ma a qualcuno piace abbandonare i cani sempre nello stesso punto. Li lasciano lì feriti, denutriti e addirittura morti. La maggior parte di loro sono o cani da combattimento non più buoni o mamme cavie per la vendita dei cuccioli, che non servono più al loro scopo. Alcuni sono vecchi e una piccola parte semplicemente non voluti.

Oggi voglio raccontarvi di Callie, questo bellissimo cagnolino. Mentre percorrevo quella maledetta strada, ho avvistato un corpo bianco adagiato sull’erba. la prima cosa che ho pensato è stata, ok è morto. Ma quando ha sentito il mio sportello, è balzato in piedi. Era magro, denutrito e debole, era un meticcio, un incrocio tra due razze. Era sporco e puzzava da morire. Mi guardava e piangeva, è stata una fitta al cuore! Ha provato ad avvicinarsi a me ma zoppicava e dopo qualche passo ha abbassato la testa, capendo di non farcela, e si è seduto. Così mi sono avvicinata io…

Aveva una stringa nera legata intorno al collo e dopo averla guardata bene ho capito cos’era. Era una pastoia rotta, non so se sapete cosa sia, è quella fune che si usa per legare le zampe anteriori degli animali per far in modo che non si allontanino. Si usa anche per trattenere gli uccelli da caccia e impedire loro di evadere. Comunque, Callie, era una femmina, era ferita perché per liberarsi aveva lottato con tutte le forze, provocandosi delle lacerazioni. La corda era lunga e per questo non l’avevo notata. La prima cosa che ho fatto è stata liberarla. Ma si è rifiutata di venire con me.

Callie voleva rimanere lì, in quel preciso punto, con la speranza che chiunque l’avesse abbandonata, sarebbe tornato a prenderla. Ma poi l’ho convinta: vieni con me piccola, non voglio farti del male ma solo aiutarti, te lo prometto. Sembrava avermi capita, è salita senza esitare sulla mia auto e si è lasciata accarezzare.

Quando sono partita guardava quel posto dal finestrino, mentre piangeva. Ma poi si è rassegnata e lungo il viaggio, ha poggiato il suo muso sulla mia spalla. Il video è commovente:

Arrivate dal veterinario, questo mi ha informato che la cagnolina era stata picchiata ed era proprio per quello che zoppicava. Oggi lei vive nel mio rifugio, sta bene e ogni giorno che passa sembra dimenticare il suo orribile passato. Anche se spesso la ritrovo in un angolo immersa nella sua tristezza ma basta che mi avvicino e l’accarezzo, per farle tornare il suo meraviglioso sorriso. Non appena sarà pronta, le troverò una casa e vi prometto che mi assicurerò che sia quella giusta!”

Questo è il bellissimo racconto di Judy, che ci ha voluto rendere partecipi della sua esperienza e di ciò che fa nella vita. Noi la ringraziamo per tutto, per Callie e perché da una seconda possibilità a tutti i cani bisognosi. Forza Callie, sei quasi pronta, da oggi la tua strada sarà solo in discesa!

Condividiamo amici, omaggiamo questa eroina e lasciamo uno splendido pensiero per questa dolce pelosetta!