Quello che aveva sotto al collare lo stava uccidendo. A Bologna la Polizia Provinciale rintraccia, tramite il chip, il proprietario. Inquietante la motivazione, complimenti a tutti quando vi sedete a tavola!
Le maledizioni che gli animalisti gli mandano ormai da anni cominciamo a capirle anche noi. La polizia provinciale di Castiglione dei Popoli, vicino Bologna ha rinvenuto, nei boschi, un cane privo di forze. Infreddolito e disorientato si è lasciato avvicinare dai due anche se inizialmente con qualche difficoltà.
Attaccato al collo ha qualcosa che subito attira l’attenzione degli ufficiali. E’ un collare elettrico telecomandato ancora in funzione. Subito viene rimosso e il cane si mostra più socievole e meno dolorante. Il collare era stato applicato in modo che gli elettrodi si conficcassero bene nella carne e la scossa al momento che arrivava dava più dolore così il segugio avrebbe imparato rima a lavorare.
In corrispondenza degli elettrodi aveva una zona di piaghe e ispessimenti di tessuto, dimostrazione che quel trattamento era inflitto da mesi e, considerando che lui ne ha otto…Fatevi due conti…Da cucciolo cucciolo il suo buon padrone lo stava addestrando alla caccia al cinghiale, lui ha preferito le scosse elettriche che gli arrivavano pur di allontanarsi dal suo aguzzino.
Ovviamente lui è uno dei tanti cani da caccia, sfruttati e maltenuti per la stragrande maggioranza dei casi, anzi, sembra che a Bologna gli ufficiali facciano il proprio dovere ma non è così ovunque, parola nostra.
Il cane, munito di chip, è stato sequestrato e portato in clinica per le cure del caso, il proprietario denunciato. Non sappiamo se verrà restituito al proprietario, speriamo di no e in cuor nostro speriamo che questi cani, così quelli da tartufo o da pecora un giorno possano essere liberati dalla schiavitù dell’uomo. C’è un giro di soldi incredibile, costretti a subire per anni fino a poi morire di stenti, avvelenati nei boschi, squartati dai cinghiali o trinciati nelle tagliole. La nostra bella Italia, civile e emancipata!