E’ stato il suo fiuto a guidare Hank da noi, era piuttosto evidente che fosse abituato a certe cose…Da questo siamo partiti per capire da dove venisse, la risposta era scontata!”

Era un giorno come un altro per Scott Bradley, volontario presso il rifugio “Costa Rica Dog Rescue”. Era lo scorso 2 giugno e l’uomo si trovava fuori dalla struttura per prendere una boccata d’aria… “All’improvviso qualcosa è spuntato fuori dal nulla, era notte non vedevo bene, sentivo solo la presenza fissa, mi sono spaventata. Si avvicinava a me piano piano, avevo paura…”.

Sotto la luce di un lampione l’uomo si è resoconto che quella era l’ombra di un cane. “E’ stato il suo aspetto a lasciarmi stupito, non credevo a quello che stavo vedendo, la prima impressione era di schifo”. Il pelosetto aveva il volto tumefatto, ricoperto di ferite aperte, come se fosse stato picchiato o se avesse subito l’aggressione di un altro animale.

Di seguito si è appreso che, nella sua disperata ricerca d’aiuto, il cagnolone aveva affrontato la salita di una ripida e scoscesa montagna. Viste le sue condizioni, era palese che fosse riuscito nel suo intento di raggiungere il centro della città, guidato sicuramente da l’olfatto ma anche da l’abbaiare degli altri cani. L’anziano cagnolone  di 10 anni, che aveva dimostrato forza e perseveranza, viene battezzato dallo staff del rifugio, Hank.

Bradley inoltra una richiesta di aiuto al responsabile de l’associazione “Hope for Paws”, Eldad Hagar, che ovviamente gli tende una zampa! “Quando ho visto Hank eravamo entrambi spaventati, ma lui di più. Gli ho impedito di fuggire, si è fidato di me e si è fatto aiutare”.  Era chiaramente un cane di famiglia, al momento dei problemi ecco cosa hanno saputo fare, l’hanno portato molto lontano, lui anziano non ha saputo trovare la casa ma ha comunque raggiunto le persone..

A riprova dell’età abbastanza avanzata, Hank aveva perso quasi tutti i denti. I volontari si sono occupati di questo, solamente dopo aver curato le ferite più recenti. Gli è stata fornita una prima assistenza, in attesa che fosse trasportato presso un centro veterinario. Attesa che non dura a lungo: il giorno dopo Hank ha raggiunto la clinica, vi rimarrà finché le infezioni non saranno guarite completante.

In questo lungo periodo di ricovero è emersa la vera natura di Hank, un cucciolo socievole, che non tarda a fare “amicizie di coda” con gli altri cuccioli pazienti. Intanto il cagnolone rispondeva bene alle cure, la sua saluta migliorava giorno dopo giorno, probabilmente aiutata dal buon umore, dall’ affetto e le attenzioni che gli regalano umani e quattro zampe.

Hagar conclude: “E’ davvero un cucciolo speciale. Ci sono cani che hanno un vero impatto su di te, che lasciano il segno,  lui è uno di loro”.

Ora che la sua riabilitazione è finita, Hank è volato a Los Angles per raggiungere una famiglia che si è offerta di amarlo e coccolarlo. Magari finissero tutte così le storie…

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