‘Quel cane randagio voleva che lo seguissi, si comportava in modo strano e anche il mio cane, mi trascinava da lui. Mi ha portato davanti ad una casa, il cancello era aperto, mi sono affacciato, non era il solo. Loro… oddio se ci penso. Voi avete mai visto qualcosa del genere? Io no.’
“Ricordo che era lunedì, il sole splendeva ma tirava quel piacevole venticello. Così ho messo il guinzaglio a Rocky e siamo usciti a fare una passeggiata. Improvvisamente, il mio cane ha iniziato a comportarsi in modo strano, voleva decidere la direzione a tutti i costi. Non era da lui quella prepotenza. Mi ha portato davanti ad un cane randagio, sporco, magro e sicuramente malato.
Poverino, mi faceva una pena… Rocky cercava do seguirlo ma io lo ritiravo a me. Insisteva, voleva andargli dietro e quel cane, si fermava e si voltava per vedere se lo stavamo seguendo. Quando ho capito che ci stava aspettando ho deciso di vedere da dove venisse, li ho accontentati entrambi. Mi ha portato davanti ad una casa, con un giardino. Il cancello era aperto e lui è entrato. Ho sbirciato tra le grate. C’erano un pastore tedesco e un gatto, nelle sue stesse condizioni.
Forse il proprietario della casa non sapeva che quei randagi sostavano lì, così ho suonato il campanello. Ignorante, cafone, egoista, posso dire un po’ di parolacce? Erano i suoi animali: ‘se ne occupa mia madre, è venuta un po’ di giorni fa. Tornerà. Sono suoi. E poi lei chi è? Cosa vuole? Stanno bene, sono vivi e non credo siano affari suoi. Questa è proprietà privata, vada via o la denuncio’.
Uno dei litigi più intensi della mia vita. Ma nonostante ciò aveva ragione, non potevo fare nulla. Non potevo di certo prenderli, chi ero io. Sono riuscito a scattare una foto a quel randagio che mi ha portato lì, è uscito per salutarmi e per dirmi grazie, ci hai provato, non fa nulla. Sono riuscito anche a fotografare il pastore tedesco da lontano. La sera a casa non riuscivo a smettere di pensare a loro, avevo chiamato le autorità, mi avevano detto di non avere una volante a disposizione e che sarebbero andati il prima possibile. Ma diciamo la verità, chi si scapicolla per dei poveri animali. Poi ho pensato alla potenza dei social…
Ho caricato le loro foto, raccontato l’accaduto e chiesto di condividere il più possibile. Ragazzi si può davvero salvare un animale con una semplice e stupida condivisione. Il mio post è arrivato alla Fondazione Pets4Luv e entro un giorno, i volontari hanno prelevato gli animali e li hanno portati alla loro clinica affiliata. Bagel era la randagia che era venuta a chiedermi aiuto, aveva 13 anni. Poi c’era Chloe, la femmina di pastore tedesco. Entrambi erano deboli, malnutriti, sporchi, le loro unghie erano così lunghe da provocargli dolore mentre camminavano. Avevano i vermi e una grave infezione della pelle. Ma la cosa più scandalosa era la situazione di Toby, il gatto. Era paralizzato, non poteva camminare.
Oggi si trovano tutti e tre nel rifugio, sotto quotidiane cure.
Nessuno è stato, finora, disposto ad adottarli. Inoltre Bagel e Chloe sono inseparabili, darle a due famiglie diverse le distruggerebbe e trovare una famiglia disposta a prenderle entrambe non è cosa facile. Ci auguriamo che presto possano guarire le loro cicatrici, sia fisiche che emotive. Nel frattempo condividiamo la loro storia, per mostrare al mondo che un nostro piccolo gesto può salvare una vita o, come in questo caso, 3 vite e lasciamo un grande in bocca al lupo a questi guerrieri pelosi!