Stati Uniti, 45.000 cavalli selvaggi rischiano di essere eliminati per far posto a mega allevamenti intensivi
Negli Stati Uniti come in altre nazioni (Canada, Australia), esistono le più numerose popolazioni di cavalli selvatici al mondo, questi animali sono considerati invasivi poichè non autoctoni, nonchè presunte minacce alla fauna selvaggia locale. A tutto ciò, si aggiunge il dio denaro, che verrà profumatamente pagato al governo degli Stati Uniti, purchè si faccia spazio agli allevamenti intensivi di manzo. Così, l’Ufficio Gestione Territorio (BLM, il Bureau of Land Managment) ha promulgato una serie di leggi per mantenere la salute dei pascoli pubblici. I contribuenti americani dovrebbero finanziare un vero e proprio massacro, naturalmente gli animalisti sconcertati e terrorizzati da questa decisione hanno cercato tra tutte le alternative possibili.
Da oltre venti anni si proponeva il controllo delle nascite che è stato perentoriamente ignorato, nonostante la contraccezione serva più che altro a proteggere il suolo pubblico piuttosto che i cavalli, in ogni caso evita almeno la nascita di animali destinati ad essere eliminati. La maggior parte di questi stupendi esemplari è destinata comunque alla “rimonzione”. I cavalli verranno rapiti, separati dalle loro famiglie, finiranno i loro giorni in un recinto, senza alcun riparo per proteggerli dalle alte temperature. Per catturare gli animali si ricorre agli elicotteri o trappole con esca, spaventati fuggono terrorizzati per kilometri e kilometri su terreni accidentati procurandosi infortuni gravi e morte. Con le trappole i cavalli vengono adescati con del cibo e poi catturati costringendoli a salire su camion.
I cavalli presi dal panico si lanciano contro le sbarre di metallo nel tentativo di liberarsi, procurandosi ferite per lo più fatali.
Abusi di ogni genere vengono compiuti su questi fieri animali, braccati fino all’esaurimento, tirati per la coda, scosse elettriche per costringerli a salire sui camion. Anche i metodi di sterilizzazione non sono per niente “umani”,cavalle femmine raggiunte alle ovaie, tramite incisioni al fianco, e poi, con lunghi attrezzi le stesse, vengono torte e recise. Tutto questo non può non provocare indignazione.
Non parliamo poi di chi sfrutta la situazione per fini economici eliminando i cavalli selvatici per far posto agli allevamenti intensivi, che si espandono sul suolo terrestre, come spietate chiazze tossiche, divorando salubrità e risorse di ogni sorta.
Fonte:///www.thedodo.com