Lampo, ilcane ferroviere
Per lunghi anni hanno vissuto la vita dei ferrovieri, saliva sui treni merci ogni mattina e la sera tornava a Campiglia. Purtroppo proprio a campiglia, Lampo muore travolto da un treno.
Grazie ai fondi raccolti dai ferrovieri, la cittadina Toscana ha fatto un monumento a Lampo. Era un cane viaggiatore!
Lampo era passato per i treni di mezza Italia e la sua storia è stata portata alla notorietà anche da alcuni libri in cui si racconta la storia svoltasi nel 1950 di questo meraviglioso cane. ACampiglia, Lampo si affezionò a un ferroviere, Elvio Barlettani e a sua figlia Mirna che abitavano a Piombino e che in breve divenne esperto di orari di treni e di coincidenze.
Mirna, la bambina di allora, oramai diventata adulta, racconta che Lampo, arrivava a casa sua per accompagnarla a scuola. Racconta anche che la prima volta che capitò questo fatto, pensò che era stato un fatto casuale e che non si sarebbe più ripetuto ma non fu così, perchè Lampo, torno ogni mattina a prendere la bambina per accompagnarla a scuola. Poi riprendeva il treno, a volte nascondendosi perchè alcuni controllori lo scacciavano, per tornare a Campiglia. A Campiglia tutti volevano bene a questo meraviglioso cane, ogni uno di loro provvedeva a fare le coccole, a portare la pappa e a giocare con lui quando era possibile.
I viaggi di questo cane, non si limitavano a Piombino, iniziavano ad arrivare notizie da tutta Italia, dove in varie città era stato visto. Oramai lo conoscevano in quasi tutte le città italiane, era diventato un po’ la mascotte di tutte le stazioni ferroviere. In poche parole si era creata una rete di controllo per Lampo per cui veniva segnalato ovunque andasse.
Lampo comunque tornava sempre casa, continuava ad accompagnare la bambina a scuola, al massimo faceva un assenza di un giorno o due. In seguito il cane fu allontanato dalle stazioni ma dopo un periodo di assenza torno come se nulla fosse successo. Anche la Rai si occupò di questa storia facendo diventare un cane di nome Lampo, una celebrità.