A Pescara del Tronto il labrador Leo è stato determinante nel salvataggio della piccola Giorgia e della sua famiglia
Come ben sapete il sisma che ha sconvolto il centro dell’Italia nella notte del 24 agosto ha lasciato dietro tanta devastazione e un numero ancora sconosciuto di morti e feriti. Le persone di tutto il mondo aspettano con il fiato sospeso notizie dei superstiti e tutti si sono mobilitati per dare una mano alla popolazione.
Nella zona, oltre alla protezione civile e alle squadre dei vigili del fuoco, polizia, carabinieri, guardia di finanza, forestale ed esercito, ci sono anche loro, i cani da macerie, che cercano, senza sosta, di individuare le persone intrappolate sotto le tonnellate di calcinacci.
E tra questi cani c’è anche Leo, un bellissimo labrador nero. E grazie anche a lui se oggi Giorgia può abbracciare di nuovo la sua famiglia. Ma cerchiamo di raccontarvi come è andata l’intera vicenda.
Siamo a Pescara del Tronto, una delle città più colpite dal terremoto. e ricerche erano iniziate verso le 10 di mattina, sotto il coordinamento dal questore di Ascoli, Mario Della Cioppa. Leo era insieme all’assistente della Polizia Matteo Palladinetti, il suo conduttore-addestratore. Stavano perlustrando una delle tante zone ricoperte interamente di macerie quando il cane si è fermato e ha indicato un punto preciso.
Il labrador era stato addestrato per fare questo tipo di ricerche ed è riuscito ad individuare, con precisione, che sotto i detriti c’era qualcuno. I soccorritori (la squadra dei cinofili della polizia di Pescara e di Ancona, insieme ai vigili del fuoco e alla forestale) hanno cominciato a scavare freneticamente e hanno trovato due persone, marito e moglie, ferite ma vive.
I soccorritori sapevano che la sotto dovevano esserci anche le due figlie della coppia. Hanno continuato a scavare, pregando in un miracolo. E il miracolo è avvenuto ma a metà. Hanno trovato il corpo senza vita della figlia maggiore e il loro morale è crollato. Ma, a un certo punto, quando non speravano più, hanno visto la gamba di Giorgia muovendosi. Il corpo della sorella e una grossa trave l’avevano protetta e Giorgia era viva.
Si sono messi di nuovo a scavare, con mille precauzioni per non far crollare tutto. L’hanno tirata fuori e la bimba ha chiesto dell’acqua. Poi le hanno chiesto il suo nome e Giorgia ha risposto urlando. Quel momento è stato molto commovente.
Nella squadra di soccorritori c’erano anche gli assistenti Andrea Fratoni e Francesco Marrone appartenenti al corpo dei cinofili della Polizia di Ancona. Giorgia è stata ricoverata presso l’ospedale di Ascoli e i poliziotti, che ormai la sentono come una delle loro figlie, sono andati a trovarla, promettendo di rimanere in contatto con la famiglia.
Ed è così che altre vite sono stata salvate grazie all’impegno dei soccorritori e all’aiuto dei cani, in questo caso il meraviglioso labrador Leo.
Fonte: adnkronos.com
Fonte: lastampa.it