“Ci avevano segnalato un cane morto. Nessuno, però, ci aveva preparati a una scena simile! L’animale, sporco ed emaciato, era all’interno di una gabbia di metallo disteso in mezzo a un alone di feci e sporcizia. Ma quando ci stavamo preparando per portarlo via e seppellirlo, è successa una cosa inaspettata”
La polizia ha ricevuto una chiamata il 2 di novembre in cui una donna segnalava la presenza di un cane morto vicino a un incrocio molto trafficato nel centro di Austin, Texas. Arrivati sul posto gli agenti sono rimasti scioccati: davanti a loro c’era una sagoma contorta di un cane sporco ed emaciato. L’animale era all’interno di una gabbia di metallo e giaceva disteso sul pavimento. Intorno a lui c’era un alone di feci e sporcizia. La persona che li aveva chiamati era letteralmente inciampata nella gabbia ed era inorridita di quello che aveva visto.
Chi lascerebbe una povera creatura indifesa in una simile situazione? La femmina di boxer era pelle ed ossa, con chiazze di pelo mancanti qua e là. Ma ala cosa che più faceva male era il fatto che non l’avevano trovato vagando sulle strade come una randagia. Era all’interno di una gabbia e indossava un collare tempestato di strass. Per un periodo qualcuno l’aveva amata!
La quantità di feci nella sua gabbia facevano capire che la cucciola era rimasta per tanto tempo chiusa lì. Il suo pessimo stato era un segno che la cucciola non riceveva cure e amore da molto tempo. Le ferite che aveva sul suo lato sinistro raccontavano una storia di sofferenza costretta a vivere in spazi ristretti. Il modo in cui è stata trovata diceva che non era più voluta.
Si preparavano a portarla via per seppellirla quando Ewa Wagner, una degli agenti della Animal Cruelty Division, ha notato un piccolo movimento. Abbastanza da riaccendere la speranza. Gli agenti l’hanno portata di corsa nella clinica veterinaria di Austin.
Elizabeth Kasey Mancera, una veterinaria del centro, sapeva che non c’era tempo da perdere. Nessuno pensava che ce l’avrebbe fatta… ma nessuno pensava nemmeno che fosse viva pochi minuti prima. L’ha prima lavata con acqua calda. Per circa 2 ore l’ha asciugata con l’aria calda. La temperatura del suo corpo era così bassa che il termometro non riusciva nemmeno a registrarla.
“Nelle prime ore ho continuato a parlarle. Le ho detto che adesso è al sicuro e le ho promesso che tutto si sistemerà e che lei non soffrirà mai più. Le ho detto che dovevo darle un nome e ho scelto Sophie. Quando le ho detto che da adesso si sarebbe chiamata Sophie, la cagnolina ha alzato la testa e mi ha guardata. In quel momento ho capito che si sarebbe salvata.”
Nelle prossime settimane la cucciola è migliorata pochissimo. Mancera l’ha portata a casa sua. All’inizio era troppo debole per restare in piedi e dormiva quasi tutto il tempo. Con i suoi 4,5 kg Sophie aveva una strada lunghissima davanti a se. Ma nei suoi occhi c’era la fiducia.
La storia di Sophie è diventata virale. Ha ricevuto auguri di guarigione e richieste di adozione da persone di tutto il mondo. Ma Sophie era rimasta nel cuore della donna che l’aveva aiutata dal suo arrivo in clinica: Elizabeth Mancera.
“Guardando Sophie mentre giocava con l’altro mio cane ho capito che doveva essere mia. Non l’avrei potuta affidare a nessun altra persona dopo tutto quello che avevamo affrontato insieme. Sono andata da lei, l’ho abbraciata e le ho detto che aveva trovato la sua casa per sempre.”
Ma per scrivere il lieto fine alla storia di Sophie bisognerebbe punire la persona che le ha fatto tutto questo. Per questo motivo PETA ha offerto una ricompensa di $5000 a chiunque sappia qualcosa su Sophie e sul suo proprietario.
Adesso Sophie sta molto meglio ed è diventata la voce di tutti gli animali abbandonati. Spesso accompagna gli agenti ai convegni dove il racconto della sua storia incoraggia le persone a non fare finta di nulla e intervenire quando vedono un animale in difficoltà.
Non conta quello che è stato il suo passato. Tutto quello che conta adesso è il suo futuro. Questo natale Sophie sarà circondata dalla sua famiglia e dagli amici umani e animali. Ed è questo che ci piace del natale!