VIDEO: coppia di anziani si rifiuta di lasciare i loro cani durante un alluvione
Le alluvioni sono delle catastrofi imprevedibili che causano moltissimi danni alle abitazioni e a tutto ciò che le circonda. Tutto ciò che si può fare è prendere le cose essenziali e mettersi al riparo, preferibilmente in zone rialzate. Se si hanno animali però la situazione si complica, in quanto bisogna mettere in sicurezza anche loro e non sempre si riesce a gestire tutto.
Proprio com’è successo a questa coppia di anziani, che hanno tenuto stretto fino alla fine i loro cani salvandogli la vita.
In Giappone, a Joso, i cittadini sono stati travolti da una violenta alluvione che ha causato moltissimi danni, dovuto alle fortissime piogge che hanno fatto straripare il fiume Kinugawa.
In queste situazioni è davvero difficile mettere in sicurezza tutto ciò che vogliamo, specialmente se abbiamo animali domestici in casa. Questi infatti presi dall’agitazione, possono diventare complicati da gestire.
Ma una coppia di anziani si è rifiutata di lasciare andare i loro cani, aspettando i soccorsi fino alla fine.
Il video è diventato subito virale nel web. Nel filmato possiamo vedere la casa degli anziani completamente circondata d’acqua, con la coppia di anziani che tiene ben saldo i cani di loro proprietà.
Fino a che finalmente sono arrivati i soccorsi, che, nonostante il forte vento, si sono calati per mettere in salvo i due. Dopo aver realizzato che i due non si sarebbero mai mossi senza i loro cani, i soccorritori hanno legato per bene anche i cani per poterli mettere in sicurezza.
È salita prima la donna, insieme a uno dei due cani all’interno di una borsa.
Successivamente è stato caricato anche l’uomo insieme all’altro cane. Finalmente, questa meravigliosa coppia di anziani insieme ai loro due inseparabili amici erano stati messi in salvo.
Il filmato ha fatto il giro del web, totalizzando ben 11 milioni di visualizzazioni. Ancora una volta i soccorritori hanno dimostrato grande umanità, non solo verso gli umani, ma anche verso gli animali.
