Cane in punto di morte regala spazzatura ai suoi soccorritori come ringraziamento
Certi gesti possono sembrare alquanto banali e inutili, ma per coloro che li compiono, magari hanno dei significati veramente profondi.
Un cane di nome Cuache ha tentato di mostrare, un grande ringraziamento ai soccorritori che si erano presi cura di lui, quando era ormai in punto di morte.
Questo cane ha circa 9 anni ed un incrocio tra un Rottweiler e un’altra razza canina. Per tutta la sua vita Cuache ha vissuto per strada, affrontando pericoli quotidiani.
A causa di una serie di pesanti malattie sembrava che fosse ormai giunto alla fine del suo percorso, tuttavia la vita gli serbava una sorpresa dietro l’angolo.
Proprio quando le sue condizioni erano quasi disperate, è intervenuto il “Rifugio Dejando Huellita” di Tampico, in Messico.
I soccorritori che lo hanno trovato, si sono presi cura di lui e lo hanno rimesso completamente in sesto.
Non è stato facile debellare tutti i problemi accumulati nel corso degli anni, ma Cuache è riuscito a farcela.
Grazie alle cure ricevute la sua vita è cambiata totalmente. I suoi soccorritori hanno capito che per questo cane trovare una casa non sarebbe stato facile, perché era troppo abituato alla libertà. Tuttavia gli consentono di trascorrere il tempo che desidera all’interno del rifugio, uscendo tutte le volte che vuole.
Un giorno, però, hanno notato in Cuache un comportamento particolare. L’animale, infatti, portava quotidianamente della spazzatura, come bottiglie di plastica, piatti e cucchiai ai suoi soccorritori. Solamente dopo qualche tempo questi hanno compreso che si trattava di regali di ringraziamento.
Per il cane, questi oggetti erano un modo per dire grazie a coloro che si sono occupati di lui.
Ovviamente per tutti, si tratta di oggetti senza valore economico, ma il valore affettivo che gli ha fornito l’animale li rende davvero senza prezzo.
Tante persone sono convinte che gli animali non sappiano manifestare la riconoscenza, ma per fortuna la storia di Cuache potrà fungere da perfetto esempio, per capire che chiunque può essere in grado, a modo suo, di dire “grazie”.