“La chiamata ci segnalava un cane gravemente ferito. Arrivati sul posto siamo rimasti pietrificati, non solo per quello che avevano fatto al cane, il peggio è arrivato quando abbiamo capito chi erano i colpevoli…”
L’indifeso animale randagio è stato salvato due giorni fa a Cascabel, in Brasile, da alcuni volontari della protezione animali che erano stati avvertiti del terribile attentato alla vita del povero cane.
Arrivati sul posto i volontari restarono scioccati da ciò che videro e da chi era il colpevole…Erano stati dei bambini, i quali pur essendo piccoli, essendo in grado di commettere tale gesto possono considerarsi già pericolosi per la società. I colpevoli avevano messo un petardo nella bocca del povero randagio e lo avevano fatto scoppiare, ferendo gravemente il povero animale.
Il cane aveva la bocca tremendamente lesionata, sanguinava ed era spaventato.E’ così che trovarono questo essere innocente finito tra le mani di bambini educati male, causa dell’omissione di doveri e di una scorretta patria potestà su minori di età.
In un intervista alla stampa, i volontari si chiesero: “dove stavano i genitori?” disse Vittoria Grando, una dei soccorritori che arrivarono per aiutare il piccolo. In più, volle sottolineare che il maltrattamento di animali è un crimine penale in Brasile, e che essendo minori, saranno i genitori a rispondere del delitto. La donna è entrata subito in azione con una denuncia al pubblico ministero, per esigere che i genitori si prendano a carico i costi del veterinario, che è il minimo che possano fare, e successivamente verranno anche giudicato per maltrattamento di animali e omissione dei propri doveri verso minori.
Un bambino crescerà sensibile ed educato solo se mettiamo queste qualità come priorità nella loro educazione, ai bambini bisogna insegnare anche i limiti e le conseguenze, a differenza delle attuali usanze di “lasciarli crescere come vengono”, e purtroppo è chiaro che questa formula non funziona, e no si stanno generando essere umani rispettosi e tolleranti, anzi è tutto il contrario. Un vecchio detto dice “non si modella la creta solo parlandole”. Oggi giorno vediamo bambini con tolleranza 0 che si appellano subito alla violenza come prima forma di “protesta”, che scaricano frustrazioni sugli esseri più deboli di loro. Noi genitori dobbiamo essere tutori della “pianta”, essere presenti per dirigere la loro crescita, orientarli verso ciò che è giusto o sbagliato, e si!, anche applicare le conseguenze quando è necessario, perché in altro modo è come se dicessimo loro che qualunque cosa facciano con alcuni minuti di chiacchiere si risolve tutto e in questo caso dove il piccolo avrebbe potuto perdere la vita, parlando non si sarebbe risolto niente…