Il cane terrorizzato viene costretto a fare una scena del film “Qua la zampa” e quasi annega. Il video ha fatto il giro del web e adesso l’equipe è sotto investigazione e rischia 6 mesi di carcere.

Da un po’ di giorni sul web, gira la notizia del maltrattamento del pastore tedesco che è stato utilizzato nel film “qua la zampa”. Durante una scena in cui l’animale doveva lanciarsi in una piscina con l’acqua agitata da 8 motori, il cane era terribilmente terrorizzato, cercava in tutti i modi di non cadere in acqua mentre l’addestratore, lo costringeva e lo spingeva, fino a quando l’uomo è riuscito ad immergere il cane nella piscina. Sarà stato per il panico e il terrore che stava provando il povero animale, ma ad un certo punto è finito sott’acqua e sono dovute intervenire delle persone per recuperare il pastore tedesco, prima che morisse annegato. Ecco il video della ripresa.

Le polemiche sono scoppiate, e l’indignazione della gente è stata tanta da cercare di boicottare il film che era in uscita nelle sale cinematografiche il 19 gennaio. Gli attori del film si sono dichiarati anch’essi indignati da ciò che hanno visto nel video.

Nel frattempo l’ente del governo Canadese, dedicato alla protezione degli animali, sta investigando sull’accaduto per determinare se sia stato abuso o meno di animali. Qualora l’ente dichiari che di abuso si tratta, l’equipe presente quel giorno verrà processato e i presenti rischieranno fino a 6 mesi di carcere e una multa di 10000 dollari.

La scena girata da Hercules, il pastore tedesco costretto ad immergersi nella piscina, la trovate nel trailer del film al minuto 1:26.

La cosa triste è che la Universal Pictures avrebbe utilizzato questo film per promuovere le adozioni di animali, iniziativa che sembra sfumata..

Questo video è solo un allarme di ciò che accade dietro i film che utilizzano animali. Il maltrattamento non è solo infierire fisicamente contro un essere vivente, l’abuso può essere anche psicologico come nel caso di Hercoles, che era spaventato e sotto stress dall’idea di entrare in acqua ed è stato costretto e maltrattato psicologicamente, rischiando quasi di annegare.

Articoli correlati