“Eravamo tra le campagne, in una zona isolata quando sentimmo i pianti di cuccioli neonati. Pensando che qualche cagnolina randagia avesse partorito, li abbiamo cercati. Quando abbiamo capito da dove provenivano i lamenti, ci siamo ritrovati di fronte ad un incubo.”
Una ragazza di nome Sofia stava passeggiando con il suo ragazzo lungo una strada sterrata che portava in mezzo alle campagne a Palagiano, provincia di Taranto. Era una zona quasi deserta, non passavano macchine né c’erano costruzioni, solo distese di tendoni. Non erano mai stati lì nonostante si trovasse vicino casa del ragazzo, ma quel giorno d’estate decisero di passeggiare lungo quella strada. Ad un certo punto si trovarono di fronte ad un canale prosciugato. Stavano attraversando il ponticello quando hanno sentito i versi di una cucciolata.
“Si sentivano i pianti di piccoli cuccioli. Pensammo che qualche cagnetta randagia avesse partorito nella zona e seguimmo i lamenti per trovarli. Mi aspettavo di trovare degli splendidi cuccioli in mezzo all’erba, avevo pensato che forse stavano chiamando la mamma, che magari si era allontanata per cercare cibo e invece, quando ho capito da dove provenivano i lamenti mi sono ritrovata davanti al mio peggiore incubo. Ho cominciato ad agitarmi, a sentire angoscia, il mio ragazzo era anche lui scioccato dalla situazione. I cuccioli si trovavano all’interno di un sacco di stoffa, appesi al bordo del canale, sotto il sole cocente.” ci ha raccontato Sofia.
Hanno preso il sacco e lo hanno appoggiato delicatamente a terra. All’interno c’erano 10 cuccioli appena nati, con il cordone ombelicale ancora attaccato. Il modo in cui erano appesi sembrava aver causato la morte dei cuccioli che si trovavano sotto, schiacciati dai loro stessi fratellini disperati sotto un sole estivo. I ragazzi non sapevano cosa fare, purtroppo nella zona non vi erano associazioni e se avessero chiamato i vigili o la forestale per qualcosa del genere gli avrebbero riso in faccia (come spesso accade nel sud italia).
“Avevo solo lo scooter con me. Ho lasciato i cuccioli cosi com’erano dentro un cartone e ho cercato di aprire il sacco in maniera che i piccoli potessero distendersi, non volevo togliere quelli che sembravano senza vita, avevo bisogno che qualcuno mi confermasse che fossero davvero morti.” ha detto Sofia
Sofia è corsa a casa da sua madre, lei faceva la volontaria in un canile e si occupava di ogni cane randagio ci fosse nelle vicinanze di casa sua, un luogo che d’inverno è completamente disabitato. In 10 minuti era da lei. La madre disse che erano davvero troppo piccoli e che era difficile salvarli. Gli disse che non dovevano avere più di due giorni di vita, ma poi gli venne in mente di fare un tentativo disperato. Vicino casa una cagnolina randagia aveva partorito da poco, la madre di Sofia le portava da mangiare da quando era apparsa.
“Gli portammo i cuccioli nella speranza che accettasse di adottarli e allattarli insieme ai suoi piccoli. Fu un momento bellissimo” ha detto Sofia
La cagnolina si alzò, annusò il primo cucciolo poi lo leccò, lo prese con la bocca, si sdraio e sistemò il nuovo arrivato sopra i suoi piccoli. Mentre allattava gli avvicinarono i trovatelli uno alla volta e la cagnolina li accettò tutti. Purtroppo 4 di loro erano già morti e altri due non superarono la notte. Di dieci anime innocenti, qualcuno senza cuore era riuscito ad ucciderne 6. Portarono la cagnolina e i piccoli nel rifugio dove la madre di Sofia faceva la volontaria, nella speranza che un domani potessero essere tutti adottati.
“E’ stata un esperienza che mi ha fatto scontrare direttamente con la cattiveria dell’essere umano, ma anche con la compassione degli animali. Vivere queste situazioni in prima persona è completamente diverso dal sentirle raccontare o leggerle su internet” ha concluso Sofia.