10 lunghi anni legata e rinchiusa, senza neanche il cibo tutti i giorni, i suoi proprietari una sera rientrano ubriachi e urinano su di lei, i vicini vedono tutto e perdono le staffe….

Dieci anni sono veramente tanti, pensate a passarli con una catena pesantissima al collo, in mezzo al fango tanto da non riuscire più a muovere le zampe. Sotto la pioggia, neanche una cuccia per lei o una coperta. In realtà neanche una tettoia per ripararla dalle intemperie. I vicini di casa avevano più volte chiamato alcune associazioni ma, a quanto pare nessuno aveva raccolto la loro richiesta di aiuto. Forse non erano stati convincenti, bo non possiamo entrare nel merito. Fatto sta che una sera è successo qualcosa di troppo e uno dei vicini ha preso in mano la situazione.

I proprietari, probabilmente ubriachi, di rientro a sera inoltrata si sono avvicinati alla poverina e l’hanno coperta della loro urina. La scena è stata vista dal vicino di casa che, indignato più che mai si è attaccato al telefono e ha aspettato l’arrivo dei volontari. Finalmente arrivano e ciò che si trovano davanti è una cucciolona ricoperta dalle sue stesse feci. Parassiti incastrati sotto il pelo aggrovigliato. La poverina si trascinava con le zampe anteriori. Immediatamente portata in clinica, il medico ha diagnosticato un’artrite grave, immediatamente tosata per le gravi lesioni sulla pelle.

Quella sera, judith, nonostante tutto era libera, ha potuto dormire su di un comodo cuscino al caldo. L’indomani, il video del recupero è stato postato sulla pagine dell’associazione e a tempo di record è arrivata una richiesta di adozione. Una coppia molto amante degli animali, Mike e Alisia l’hanno portata a casa. Si sono provveduti per un carrello per poterla aiutare a camminare. Non avrà dimenticato sicuro quegli anni terribili, ma lei ha almeno conosciuto l’amore e le carezze infinite. Lunghe passeggiate, campeggio con altri cagnolini, tante cose belle sole per lei.  Condividete la storia di Juditta per ricordare a tutti quanto è bello aiutare chi non ha nessuno.

Guarda la sua storia nel video qui sotto:

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