Tool era stato legato a un albero in modo che non potesse seguire il suo proprietario. Pensate a come deve essere stato difficile per lui vedere il suo umano andare via e non poterlo seguire
Questo cane è l’ennesima vittima di abbandono a causa della crudeltà del suo proprietario. Il cane, di nome Tool, è stato legato ad un albero in modo che non potesse seguire il proprio (ormai precedente) padrone dopo che l’uomo se ne era andato.
Era quasi mezzanotte quando due volontarie del rifugio hanno deciso di andare a cercare il cane per vie sperdute, lontane dal centro della città, fermandosi sempre dopo pochi metri per controllare se riuscivano a trovare il povero Tool.
Dopo un giro lungo e snervante, ecco che una figura magra ed impaurita spunta dall’ombra, accucciata tra i cespugli: era Tool, la povera creatura abbandonata ad un albero. Il suo torace era ossuto, le costole sporgevano in modo inquietante.
A fatica si è lasciato avvicinare, perché tanto sentiva di non aver più nulla da perdere, se fosse arrivato qualcuno che voleva fargli male. Le due volontarie lo hanno accarezzato, fatto sentire al sicuro e slegato velocemente, anche perché quella sera faceva davvero freddo nei boschi. Così lo hanno portato in macchina al rifugio.
La mattina dopo si sono rese conto di quanto quel povero cane fosse debole, fragile e sperduto. Un cane da caccia confuso, che non capiva dove si trovasse, che passò i primi giorni al rifugio a girare senza una meta per il cortile, come se cercasse una via d’uscita, senza sapere che finalmente era al sicuro.
Non era interessato a nulla, non interagiva con gli altri cani, si limitava a guardare nel vuoto. Se non altro la sua salute era buona, a parte un paio di fratture. Inoltre, era microchippato: contattarono subito il proprietario, il quale confessò l’abbandono. Per fortuna, dopo un paio di mesi una ragazza tedesca si innamorò di Tool, che nel frattempo era guarito dalle fratture e aveva ripreso sia peso sia la voglia di vivere. Ora è un cane felice e viziato!