L’atleta ipovedente viene fermata al concerto perché non può entrare con il Labrador guida
Alcune persone che hanno delle inabilità di diverso genere subiscono ogni giorno comportamenti scorretti o ricevono epiteti “poco edificanti”. Testimone di questa brutta faccia dell’umanità, Sophie Soon, un’atleta paraolimpica che ha vinto diverse medaglie nella sua carriera. Soon non si separa mai dal suo cane guida, lui la accompagna per aiutarla a recarsi nei luoghi data la grave difficoltà visiva della padrona.
Recentemente la giovane sportiva ha condiviso sul proprio account TikTok le difficoltà che affrontano ogni giorno le persone non vedenti. L’atleta racconta di essersi recata con il suo cane guida a un concerto di musica a lume di candela e che qui, purtroppo, gli animali non erano ammessi. Una brutta notizia che avrebbe scoperto solo dopo.
Sophie Soon era inizialmente al settimo cielo, perché sapeva di poter partecipare finalmente al suo primo concerto a lume di candela. Si trattava inoltre di un quartetto d’archi in un’atmosfera unica. Insomma, un’occasione splendida per ascoltare della buona musica. Su TikTok ha raccontato come, essendo ipovedente, sarebbe andata, ovviamente, con Orinda, il suo cane guida.
L’atleta di Singapore non si separa mai dal suo cane guida, un dolcissimo incrocio di Golden retriever. Senza il cane non può camminare in sicurezza. Arrivata al concerto, purtroppo, il momento meno gradito che poteva capitare. L’hanno fermata perché non era consentito l’ingresso al concerto con il cane.
Il personale di sicurezza le ha impedito di entrare perché pensava che Orinda fosse un comune animale domestico come tanti altri. La pettorina parlava chiaro, ed era evidente che fosse un cane guida. L’episodio spiacevole però è accaduto comunque. Già, perché la security continuava a non comprendere come la ragazza potesse assistere a un concerto. Una situazione alquanto imbarazzante e triste da subire.
La musica è anche (e soprattutto) un toccasana per chi non vede e vede pochissimo. Sono sensazioni vivibilissime e profonde. L’iniziale esclusione dal concerto partiva dal presupposto che non avesse senso accedervi senza vedere, come se la musica si ascoltasse con gli occhi. C’è voluto del tempo per convincere il personale che era un suo diritto assistere a quel concerto a lume di candela e, soprattutto, con il suo cane guida.
Non si tratta dell’unico episodio spiacevole in assoluto e presso tutte le persone che hanno a che fare con difficoltà di vario tipo. Speriamo in futuro saranno maggiori sia la formazione che l’informazione di ogni lavoratore in questi casi, per permettere a tutti di poter assistere a ogni tipologia di spettacolo.