Aperta un’inchiesta: 1700 i cani trovati uccisi in questo rifugio. La orrida pratica utilizzata è stata scoperta grazie a questa soffiata…
Vi ricordate la strage avvenuta tra il 2010 e il 2013? Più di 1700 cani sono stati trovati morti nel rifugio Pau della Francia. Qualche giorno fa, precisamente il 10 maggio, l’ex veterinaria dell’associazione, è stata convocata all’ordine nazionale dei veterinari per essere ascoltata. La denuncia è stata fatta dall’associazione Animal Cross, informata da alcuni volontari, stanchi e inorriditi. Il responsabile ha avvertito la polizia e gli agenti si sono recati sul posto, nel 2014, per scattare le foto e sequestrare tutti i documenti.
Solo nel giorno della perquisizione, sono stati trovati circa 15 corpi di cani senza vita. Gli avevano messi in sacchi per congelatore.
“Tra il 2010 e il 2013, più di 1.700 animali adulti sono stati abbattuti. Tra il 2012 e il 2013, gli anni su cui abbiamo più dettagli, la metà degli animali sono stati uccisi prima del periodo legale di 10 giorni tra il momento del ritrovamento dell’animale e quando il rifugio ne può disporre. La Pau, che era sia canile che rifugio, doveva, soltanto, rappresentare una seconda chance per gli animali, ma è diventato un luogo di morte per tanti di loro”, racconta Benoît Thomé, presidente dell’Animal Cross.
Inizialmente, in mancanza di prove sufficienti, nel 2016, il caso è stato chiuso con un richiamo ai veterinari. Ma oggi, i volontari sono entrati in possesso di altri documenti ed è stata aperta un’inchiesta:
“Nei registri di entrata e di uscita, del 2013, sono stati uccisi più di 400 animali. Erano stati accolti più di 1350 cani e gatti, il 40 % è stato abbattuto! Ma il rapporto definiva che il rifugio era occupato in modo parziale… la maggior parte di questi animali ha perso la vita prima del compimento di 10 giorni dall’arrivo in quell’inferno”, prosegue.
Oltre a ciò, i veterinari avrebbero utilizzato l’etere per l’eutanasia anche sui cuccioli di cane e gatto appena nati, cosa, assolutamente, vietata dalla legge!
Nei racconti dei volontari, ciò che ha inorridito di più le persone, è stato il fatto che, se un giorno non c’erano veterinari disponibili, gli animali venivano chiusi in dei sacchi neri e lasciati in un angolo, in attesa di essere, poi, eutanasiati.
Una procedura orribile e crudele:
“Se non morivano con l’etere, asfissiati, si svegliavano nei congelatori della Pau, dove poi, morivano di freddo. Ciò non veniva effettuato solo dai medici ma da molti dipendenti che, quindi, hanno esercitato la medicina illegalmente.”
La legge francese autorizza l’eutanasia in caso di gravi e incurabili malattie ma questo episodio, non è ne il primo, ne l’ultimo. Non vorremmo mai parlarvi di queste stragi e lo sapete ma ragazzi, abbiamo bisogno del vostro aiuto. Non vogliamo che questi animali siano morti invano e che nessuno paghi per ciò che ha fatto! L’Animal Cross ha lanciato una petizione e ha raggiunto già 36.000 firme. Aggiungete la vostra cliccando su questo link: www.mesopinions.com.
La decisione del giudice verrà pubblicata il 17 maggio, abbiamo poco tempo, FIRMATE E CONDIVIDETEEEE
Vi lasciamo al video dell’associazione e alle dichiarazioni dei dipendenti e del responsabile: