‘Il suono del citofono era lungo, ripetuto e insistente. Sono andato ad aprire, convinto che si trattasse di un’emergenza. Non c’era nessuno, poi ho abbassato lo sguardo e ho visto lei. Aveva un gioco in bocca che si rifiutava di lasciare. Era in salute, solo dopo averla portata dentro ho visto quel biglietto, la gente sta fuori!”
Gli animali vengono lasciati nei canili per tantissimi motivi: perché troppo vecchi, perché sono troppo aggressivi o anche perché la loro famiglia decide di trasferirsi altrove. L’impatto, molte volte, è fortissimo e terribile. Passare dal vivere in una casa accogliente, calda e con una bella famiglia ad un canile freddo, umido e soprattutto in solitudine, è davvero traumatico.
Un giorno come tanti altri, gli operatori della “Rescue Dogs Rock” hanno sentito suonare il campanello insistentemente. Uno di loro è accorso pensando che ci fosse un’emergenza, ha aperto la porta, ma non c’era nessuno. Ma quando ha abbassato lo sguardo ha visto lei…
Era Layla, una dolcissima pitbull, dal manto color carbone. Le sue condizioni sembravano ottime, nessuno riusciva a spiegarsi il perché di tale azione da parte della sua famiglia. Gli operatori hanno accolto la cucciola, si sono presi cura di lei, mentre Jackie O’Sullivan, fondatore dell’associazione, andava in fondo alla storia… Ma attenzione c’era un bigliettino! Jackie lo ha letto ad alta voce:
“Abbiamo 5 bambini e altri 2 cani, quindi non possiamo più tenere Layla”.
Layla era molto attaccata alla sua famiglia, dopo l’abbandono la povera cagnolina era molto delusa, amareggiata e confusa. “Nei rifugi molti cani si stressano e perdono la capacità di comprensione. Layla era abituata alla vita familiare e al contatto con i bambini della famiglia quindi non c’è da sorprendersi che nel rifugio stia male”, ha detto O’Sullivan.
Ma c’era qualcosa che dava a Layla la forza di reagire, di andare avanti… “Lo porta con sé ovunque, non lo lascia mai. Ad oggi è l’unica cosa che le rimane”, riferisce Julie Carner, volontaria dell’organizzazione di salvataggio. Ovviamente un giocattolo da solo non può aiutare la dolce pelosetta, lei ha assolutamente bisogno di essere adottata. Rischia l’abbattimento in quel rifugio, è sovraffollato e, i primi da fare “fuori”, sono proprio i più anziani
.
“È già stata messa in lista di eutanasia un paio di volte, il rifugio purtroppo non le darà un’altra possibilità”, dichiara il direttore O’Sullivan. Ma i volontari non si arrendevano… hanno deciso di far girare le foto di Layla su ogni social network, solo una famiglia si fece avanti, sapete i pittbull sono una razza aggressiva… o almeno è quello che tutti pensano. Ma fortunatamente quell’unica richiesta è riuscita a salvare Layla dall’abbattimento, ora è al sicuro, vicino a persone che ama e che la amano, in compagnia del suo giocattolo.
Il messaggio di questa storia è fondamentale: un cane è come un figlio, se non avete tempo, spazio e pazienza, non adottatelo! Condividete!