La pratica del ‘declawing’ sui gatti è una vera tortura e forse New York sarà il primo stato a mettere fine a tutto ciò.
Si chiama “declawing” la pratica con cui a volte vengono rimossi gli artigli ai nostri tanto amati amici a 4 zampe. Questa pratica è stata a lungo molto controversa. Coloro che ne sostengono il suo utilizzo pensano che a volte è l’unica opzione disponibile per i gatti con comportamenti aggressivi che graffiano, mentre chi vi si oppone afferma che si tratti di una procedura crudele, inutile e dolorosa che nessun gatto dovrebbe sopportare.
Le opinioni sono nettamente contrastanti e certo possiamo dire dal canto nostro che a meno che non si tratti di un’operazione che può salvare loro la vita a causa di una malattia o di un tumore, la vediamo come una pura e mera crudeltà nei confronti di qualcuno che non può decidere autonomamente per se stesso. Fortunatamente l’opinione pubblica si sta sensibilizzando in questa direzione e la prima vera presa di posizione sembra venire direttamente dagli Stati Uniti.
La legislazione di New York potrebbe, infatti, diventare presto la prima a vietare l’uso di questa procedura se non per ragioni mediche. Linda Rosenthal, membro dell’Assemblea di Manhattan, ha promosso un progetto di legge che farebbe di New York il primo stato a vietare il cosiddetto “declawing”. La legge lo ammetterebbe solo nei casi in cui è medicalmente necessario, quindi in concomitanza con dei danni agli artigli o un tumore che possa mettere a repentaglio la stessa vita dei piccoli pelosetti.
La pratica comporta la rimozione non solo delle branche, ma anche di alcune parti più interne. C’è chi la considera una vera e propria amputazione. E comunque ad avvalorare la posizione dei contrari c’è il fatto che questa procedura non solo può portare a delle infezioni ma addirittura a un dolore cronico in seguito alla rimozione. Nonostante l’attenzione dei media e la sensibilizzazione che si sta facendo soprattutto in questo periodo, si stima che più di 14 milioni di gatti vengono sottoposti a questa atrocità ogni anno.
Mentre la Humane Society degli Stati Uniti sostiene il disegno di legge di New York, il New York State Veterinary Medical Society si oppone, affermando che tale decisione dovrebbe essere lasciata nelle mani degli umani dei gatti e veterinari.
Noi siamo decisamente contro e crediamo fortemente che, a meno che non sia di vitale importanza per i piccoli, ci sono tantissime soluzioni diverse, tra cui, nel caso in cui il pelosetto dimostri un temperamento aggressivo, cercare di capirne la causa e dargli tutto l’amore e la sicurezza possibile che faranno sì che lui non debba sentirsi in pericolo e quindi difendersi.
Voi che ne pensate? Siete dalla nostra?