“Non riuscivo a crederci, proprio il suo umano l’ha colorata per divertimento con una tinta tossica. La piccola Pinky stava morendo per uno shock anafilattico quando siamo arrivati. Lui, che doveva proteggerla e amarla aveva…”

E’ raccapricciante vedere come spesso alcune persone si dilettino ad inveire sui nostri amati amici a 4 zampe per puro divertimento. Ma ancora più reprensibili sono coloro che fomentano l’azione brutale di questi con commenti ammirevoli nei loro confronti. Abbiamo già parlato qualche mese fa di Moggy, il gattino verde che girava tra i social, ma che stava subendo un intossicazione a causa di vernici che erano cadute nel posto che lui aveva scelto come rifugio. Oggi parliamo di Pinky, una meravigliosa gattina la cui storia lascia assolutamente a bocca aperta.

Proprio l’umano che lei considerava il suo papà infatti, Bilal Aslam, si è divertito a colorarla di rosa e a postare le sue foto sui social suscitando l’ilarità delle persone che come lui non si sono rese conto della gravità del gesto. Un’idea stupida stava per trasformarsi in tragedia.

Ed è stato grazie a queste foto che un gruppo di volontari è riuscito a risalire a luogo in cui si trovava la piccola e a portarla in salvo. La micia era stata colorata con una tempera per fare i murales.

Quella tintura chimica aveva scatenato in lei una reazione allergica che la stava portando alla morte. I medici e i volontari si sono occupati di lei con tutte le loro forze per salvarla. Se non fossero arrivati in soccorso di lì a poco l’epilogo sarebbe stato fatale!

Ora Pinky si sta riprendendo. Guarda con amore i suoi eroi e ha capito che gli umani non sono tutti come colui che doveva prendersi cura di lei e invece le si è accanito contro. Presto sarà abbastanza forte da poter conoscere la sua nuova famiglia umana per sempre. Potrà finalmente capire cosa significa veramente l’amore tra un umano e il suo amato pelosetto.

Una storia che smuove le coscienze nel profondo. Condividetela per aiutarci a denunciare questi soprusi! E’ ora di dire basta!

Fonte: http://www.heroviral.com

 

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