Cagnolino randagio era arrivato in clinica per l’eutanasia, poi accade l’inaspettato (VIDEO)
Un piccolo randagio chiamato col nome di Emu ha avuto una vita da subito molto sfortunata. Il cagnolino si trovava già da solo, lasciato a se stesso e stava morendo di fame per le strade. Come molti randagi, aveva la scabbia che gli stava tenendo lontane le sue possibilità di una vita sana. In poco tempo è stato recuperato dagli accalappiacani e portato da un veterinario per eseguire un’iniezione letale, l’eutanasia.
Quando Emu ha raggiunto la clinica veterinaria si è accoccolato disperatamente al veterinario. Forse era il caso, per il medico, di dargli un’altra possibilità. Il veterinario non poteva che rimanere commosso dalle “suppliche” del randagio e ha deciso di salvarlo. Con l’aiuto di alcuni operatori di un rifugio, il cagnolino è arrivato a Sidewalk Specials, dove i volontari hanno iniziato a prendersi cura di lui.
Non c’è voluto molto affinché il cagnolino si lasciasse alle spalle il suo lato oscuro e si aprisse ai suoi soccorritori e agli altri cani ospitati nel rifugio. Era comunque ridotto molto male, era stato randagio da tutta la sua vita, molte persone che l’hanno visto al rifugio lo hanno trovato “brutto””, il che ha intaccato le”. Non era ottimistiche le prospettive di adozione di Emu. Il cagnolino ha combattuto contro ogni previsione per sopravvivere e per guarire dalle problematiche che aveva sviluppato nel tempo.
Da Sidewalk Specials, però, all’improvviso è arrivata la bella notizia e ha aggiornato che Emu ha trovato una casa per sempre. È stato grazie al loro evento “Adoption Day”. Sulle pagine social si lanciano ringraziamenti a tutte le persone che hanno condiviso la sua storia e hanno donato per la sua guarigione.
Emu ora si chiama “Nutzie” ed è completamente irriconoscibile dato che appare come un cane ben curato e ben nutrito. A volte i miracoli hanno l’aspetto di un randagio condannato a morte che può vivere felice se solo c’è l’amore e l’interesse di qualcuno intorno a lui. Basta davvero poco per non relegare nessuno alla sofferenza.