‘Mi rendevo conto delle sue condizioni. Era vecchio, paralizzato, sporco, non muoveva nemmeno la testa’
Il cane nella foto di seguito si chiama Asher, ha 14 anni ed è stato trovato, dalla polizia locale, abbandonato su un mucchio di rifiuti. Non poteva camminare, era paralizzato e lo sporco e i detriti si erano attaccati al suo pelo, ormai intrecciato e dall’odore vomitevole. Gli agenti l’hanno preso in braccio e trasportato al rifugio della città.
Qui è stato preso e messo dietro le sbarre di un piccolo e freddo box, in cui è stato per 5 giorni. Non so se lo sapete, ma la legge in molte parti del mondo obbliga i volontari a dare l’opportunità ad un eventuale padrone di rivendicare il proprio animale. Ma non c’era nessuno per Asher, nessuno lo cercava, sembrava non aver mai avuto una famiglia. Così adesso si doveva passare al piano B, l’adozione. Ma chi avrebbe adottato un cane in quelle condizioni? Aveva una grave malattia, una spondilosi incurabile, che gli impediva di muoversi e che, sarebbe andata sempre più degenerando.
In questi casi, anche se fa male, anche se è ingiusto, l’unica decisione da prendere è l’eutanasia. Nessuno dovrebbe soffrire così, per questo Asher, quello stesso giorno, si sarebbe addormentato per sempre. Ma c’era qualcuno che non era d’accordo, il suo nome era Kelly Smíšek, direttore esecutivo della Frosted Faces Foundation Read, un gruppo di salvataggio di San Diego.
“E’ vero, soffriva, ansimava, ma perché doveva morire senza nemmeno un giorno d’amore? Senza nemmeno provarci?” ha dichiarato la ragazza.
Kelly si è offerta di adottarlo e quello stesso giorno, con l’aiuto di suo marito Andy, l’ha portato a casa con se. Come prima cosa ha voluto lavarlo e liberarlo da tutta quella sporcizia.
“Forse credete che il bagno non sia la cosa più importante. Ma voi non vi sentite meglio, soprattutto quando siete malati, dopo una doccia? Non vi sentite rinascere? Beh ho pensato che lui si sarebbe sentito esattamente così. Il problema reale è che non avevo preso in considerazione il fatto che non fosse abituato a cose del genere. Probabilmente, prima di me, nessuno si era mai preso cura di lui.
Era frustato e ha cercato di mordermi. Era ingestibile e aggressivo. Ci siamo ritrovati costretti a mettergli una museruola. Ogni volta che passavo la spazzola si irrigidiva, soffriva da morire, non poteva muoversi, ci provava ma il dolore lo lacerava. Ad un certo punto Andy mi ha guardato e mi ha detto: sai amore, non arrabbiarti ma anche io credo che in questi casi l’eutanasia sia la cosa migliore…
Nel profondo sapevo che aveva ragione ma io volevo solo fargli conoscere l’amore. Mi sono voltata verso di lui e gli ho detto: forse hai ragione ma io voglio provarci, lui merita di conoscere l’amore, lui merita di sapere che esistono anche persone buone. Vi giuro che mi ha capito, lui ha capito ciò che avevo detto. Ha iniziato strusciarsi a me, si faceva coccolare. Così gli ho tolto la museruola e ha iniziato a leccarmi. Ero così felice che ho pianto.
L’ho asciugato e gli ho dato un buon pasto, uno di quelli che forse non aveva mai mangiato in tutta la sua vita. Poi si è sdraiato sul tappeto e si è addormentato. Dopo un paio di ore l’ho portato in giardino e gli ho mostrato l’esterno della sua casa. Ha iniziato a muoversi, non potevo crederci, non camminava ma si muoveva, lentamente. Da quel giorno ne sono trascorsi tanti altri e noi gli siamo rimasti accanto.
Non riesce a mangiare da solo, non può girare la testa come un normale cane, gli avvicino io la ciotola ma quando lo vedo esausto mi metto il cibo sulle mani e lo imbocco, a lui piace da morire. E’ diventato affettuoso e socievole, non solo con noi ma con tutte le persone. Il suo collo è rigido ma se ti trovi nella sua prospettiva, non esista nemmeno un secondo, tira fuori la lingua come una lucertola e ti riempie di baci. Purtroppo per tenere i suoi sintomi a bada, devo imbottirlo di farmaci ma per lo meno gli sto regalando un po’ di tempo in più.
Molti si chiedono come io faccia e come Asher, in quelle condizioni, possa essere felice. A queste persone voglio dire una cosa… è pulito, mangia e ha conosciuto l’amore. So bene che non durerà molto e che un giorno, quando meno me lo aspetto, lui si spegnerà ma ho capito una cosa molto importante: loro meritano di essere portati fuori da quel rifugio, anche se solo per una notte.”
Questa storia ci ha lasciato un’emozione indescrivibile e noi vogliamo solo augurare a Asher di vivere ancora a lungo. Forse la sua vita avrà più bassi che alti ma ha il sostegno di una meravigliosa e amorevole famiglia e come è stato più volte dimostrato, l’amore fa miracoli!