Arriva il film dedicato a Angelo, molto sarà dedicato a chi l’ha amato prima del triste epilogo. Commozione all’arrivo del cane che lo interpreterà sul set, scelta inaspettata e toccante!
Una storia che è destinata a continuare, una morte, quella di Angelo che ha segnato un punto di inizio per un mondo migliore, o almeno è quello che vogliamo sperare. Per chi non lo sapesse Angelo era un cane randagio buonissimo, viveva a Sangineto, provincia di Cosenza, la sua bontà lo ha condannato a morte, si è fidato di quattro giovani malvagi che l hanno avvicinato con del cibo e poi…..la fine purtroppo la sappiamo.
Le associazioni si unirono in un grido unico e disperato, Angelo doveva avere giustizia, nessuno doveva ignorare…La risposta dell’Italia bella e sensibile arrivò, una statua a Roma, una canzone per Lui, profili facebook invasi di dediche, la trasmissione “Le Iene” e le foto ovunque, Angelo segna la storia dell’amore tra cane e uomo.
La sua storia finirà sugli schermi, verrà raccontata con tanta delicatezza, verrà dato ampio spazio alle persone che l’hanno amato prima di quel tristissimo giorno. Non verrà focalizzato quell’atto tremendo ma servirà per rendere omaggio alle vittime silenti della malvagità e dell’ignoranza dell’uomo. Questo è ciò che ha ucciso Angelo, la cattiveria e l’ignoranza, un mix orribile che porta chi ne è invaso a compiere gesti così infami. Sul set la commozione è tanta quando arriva il cane Lapo, lui interpreterà Angelo e i suoi occhi smuovono inevitabilmente ricordi in chi ha vissuto quei giorni tremendi da vicino.
Lapo ha insegnato tanto ai volontari e ai partecipanti del film, lui uno dei tanti cani chiusi in canile, questa è stata la scelta più bella che potesse essere fatta. Perché i canili sono la cosa peggiore che possa esistere e sono pieni di cani dal cuore grande che chiedono solo un pochino pochino di amore. Sappiamo che i vostri cuori avranno un pizzico nel vedere questo cortometraggio, ma noi vogliamo condividerlo con voi.
Il processo a QUELLI è stato il primo processo in Italia con una condanna, il giudice impassibile alle loro moine ha inflitto il massimo della pena, 24 mesi, purtroppo il rito abbreviato li ha ridotti a 16 e il fatto che fossero incensurati li ha condannati ai servizi sociali, ma dobbiamo gioire comunque della condanna, da una parte si deve pur cominciare!
Grazie Angelo di quello che stai facendo per i tuoi fratelli, sappiamo che hai già perdonato quelle mani feroci perché tu sei buono, noi no, non li perdoneremo mai e poi mai!