Buttano una capretta di pochi mesi in uno stagno, una decina di uomini si tuffano e la fanno letteralmente a pezzi, ancora viva, tirandola da tutte le estremità. Questa è la tradizione di un crudele festival a cui assistono anche i bambini. Fermiamo questo scempio!

Il festival Deopokhai si svolge in Nepal, nel mese di agosto, da 900 anni. È un rito praticato dalle persone Newari nel villaggio Khokana, nella valle di Kathmandu in Nepal. Da tempo i residenti pensano di sacrificare una capra per calmare le ire degli dei. Il piccolo di ovino veniva annegato nello stagno dopo esser stato torturato.

La capretta, di 5/8 mesi al massimo, viene buttata nello stagno vicino al tempio Rudrayiani. Con lei Si tuffa anche un gruppo di ragazzi. Questi trattano l’animale come uno straccio. Lo tirano, mordono, strappano, strangolano. Vincerà chi procurerà la morte all’animale.

 

Fin da bambini, gli abitanti di questo villaggio, vengono abituati a vedere tanta crudeltà come se fosse un semplice spettacolo. Gli animali vengono sottoposti a vere e proprie torture per lungo tempo e questo rito barbaro attira moltissime persone.

Un attivista nepalese, Bidhata Singh, racconta che in Nepal e in India vengono ancora sacrificati moltissimi animali in nome della tradizione o della religione.

Alcuni attivisti hanno lanciato una petizione su Change.org per dire basta a questa crudeltà. Sono molte le persone che hanno aderito. Sono state raccolte 55 mila firme da presentare all’Ufficio Centrale del Congresso Nepalese.

Da molti anni si combatte per eliminare questa mentalità retrograda e violenta, ma è un territorio dove è molto difficile sradicare le credenze ataviche.

Le immagini che si vedono nel video sono veramente strazianti, perciò non abbiamo voluto inserire la ripresa di tale pratica, ma la potete vedere cliccando qui. La gente che partecipa sembra in uno stato ipnotico. Bisogna lavorare molto per sensibilizzare e diffondere il rispetto per gli animali.

Anche il direttore del tempio ha proclamato che è ora di cambiare il rito violento con una celebrazione pacifica.

È impressionante vedere che, ai tempi di internet, esistono ancora certi riti e certe credenze. Diffondiamo questo video e lottiamo per dire basta a comportamenti incivili e violenti. Firmate la petizione CLICCANDO QUI.

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