Cagnolino gettato in una pozza di catrame, stava per rimanere pietrificato per sempre (VIDEO)
A volte sono le stesse associazioni a condividere presso i propri profili social le storie che passano dai loro volontari e veterinari. Una in particolare che si occupa di contrastare l’abbandono e il maltrattamento degli animali, Proyecto 4 Patas, ha reso pubblica la storia di Aloe, un cagnolino salvato da una fossa di catrame. Siamo in una zona di Libertad, a Merlo in Argentina e si tratta di una storia lunga e travagliata che ha richiesto l’impegno di molte persone.
Una comunicazione dai social di Proyecto 4 Patas spiega chiaramente l’emergenza in cui si trovava il cagnolino. “Aloe è caduta (o l’hanno gettata) in una fossa di catrame in un campo a Libertad, Merlo. Grazie all’abbaiare di altri cani, alcuni bambini che si trovavano nella zona l’hanno trovata completamente immobilizzata. Dei genitori, quindi, hanno chiamato i “Vigili del Fuoco Volontari di Libertad” che l’hanno tirata fuori dal pozzo. Hanno chiesto aiuto affinché dei professionisti salvassero il cagnolino”.
Le condizioni del cane sono sembrate subito molto preoccupanti. Infatti non si trattava solo di tirarlo fuori dalla pozza ma anche di pulirlo da capo a piedi. Tutto quel catrame in cui era stato immerso avrebbe potuto avvelenarlo, soffocarlo, ucciderlo in breve tempo.
“Aloe arrivava quasi ad essere letteralmente pietrificato e bloccato a terra. Il 100 per cento del suo corpo era indurito: la sua bocca, i suoi occhi, le sue orecchie, tutto”, si legge in un post di Proyecto 4 Patas, che ha trasportato il cagnolino in un centro di cura.
Molto probabilmente Aloe è stato lanciato dentro questa pozza. Questo fa subito pensare che qualcuno sia stato capace di un gesto simile, quasi una condanna a morte. Purtroppo anche questi atti di crudeltà contro un animale sono all’ordine del giorno. E altrettanto spesso non si scopre il colpevole; se potessero parlare gli animali!
Un rapporto su come è andata l’operazione di salvataggio di Aloe lo leggiamo direttamente dalla pagina del gruppo no profit. “La storia dell’orrore che ha vissuto sarà segnata per sempre nel suo corpo, ma grazie all’unione delle forze, oggi è vivo e faremo in modo che abbia la migliore vita possibile e possa essere un cagnolino felice. La tua seconda nascita sarà piena di amore e cura. Aloe sei un cane coraggioso, un guerriero, un sopravvissuto miracoloso” si legge dopo pochi giorni dal recupero.
Sono state necessarie 9 ore ininterrotte di cure, tre bagni con detergente e l’assistenza di 8 volontari per riuscire a pulire del tutto l’Aloe. Adesso è senza dubbio una nuova occasione per questo cagnolino, innocente vittima di un gesto disumano.