Cagnolina incinta rimane legata e abbandonata sotto la pioggia battente
Se si decide di adottare un animale, che sia esso un cane, un gatto, o qualsiasi altra specie, occorre averne cura. Bisogna trattare il proprio animale nel modo migliore possibile. Questi pelosetti, infatti, meritano tutto il rispetto del mondo. Purtroppo però, tutto questo non sempre accade. Non sono rari, di fatto, i casi in cui gli esseri umani si comportano in modo spregevole con gli animali. Ciò è inammissibile. I cani, così come i gatti e gli animali tutti, sono fedeli, dolci, premurosi, gentili, e meritano tutto il nostro amore. Oggi vi racconteremo una storia toccante. Parleremo infatti di un cane incinta che rimane legato e abbandonato, senza coperture e sotto la pioggia battente.
La crudeltà di alcune persone nei confronti degli animali non ha limiti. Molti soggetti non capiscono che gli animali hanno un cuore, un cervello, provano sentimenti, ed emozioni, così come tutti noi. Purtroppo, infatti, capita che alcuni pelosetti più sfortunati, si trovino in situazioni davvero brutte, senza che abbiano fatto nulla di male. Questo è il caso di Merica. Questa dolce cagnolina, proveniente dal Texas, USA, si è trovata in una situazione davvero atroce.
Alcuni soggetti senza pietà hanno deciso infatti di legare Merica, e abbandonarla in un campo senza coperture. L’hanno fatta restare incagliata sotto la pioggia battente. È il momento in cui questo cane incinta rimane legato e abbandonato. Non si sa quale sia stata la ragione di tutto ciò. Questi soggetti non si sono curati, inoltre, di un aspetto cruciale: Merica era incinta.
Fortunatamente, alcune persone hanno visto Merica e l’hanno portata in salvo. Due giorni dopo essere stata salvata, Merica ha dato alla luce ben dieci cuccioli! Ora è diventata una madre premurosa e meravigliosa, potendo prestare grande cura ai suoi teneri cuccioli appena arrivati.
I cuccioli sono cresciuti molto velocemente, diventato grandi e forti. Merica, per fortuna, si trova al sicuro e può vivere la vita che merita.
