Cani chiusi nei giardini a vita: è maltrattamento
Sento spesso persone che hanno dei cani dicendo: “il mio cane ha a disposizione un ampio giardino. Non ha bisogno di uscire.” Non mi stancherò mai di ripeterlo! Questo non è amore verso il proprio animale. E non si tratta di amore nemmeno in quei casi in cui il cane viene tenuto in giardino, da solo, giorno e notte, per “fare la guardia”. L’animale vive sempre in totale solitudine, in un giardino o su un terrazzo e l’unico momento di socializzazione che ha sono i pochi minuti in cui il padrone gli porta da mangiare o da bere. E, purtroppo, succede anche di peggio.
Ci sono cani che vivono chiusi all’interno di piccoli recinti, magari sperduti in mezzo ai campi e che vengono fatti uscire solo quando “serve”. L’isolamento sociale è una forma di maltrattamento poco conosciuta e parecchio ignorata ma ha pesanti ricadute sulla salute psichica e fisica dell’animale.
A differenza dei maltrattamenti che lasciano segni evidenti e, quindi, sono più facili da notare, l’isolamento sociale incide pesantemente sulla mente del cane e può avere pesanti ripercussioni nel suo comportamento. Molte volte lo stress si può manifestare o con varie tipologie di aggressività o con forme di autolesionismo.
Come ben sapete, il cane è un animale sociale e ha la necessità di far parte di una “squadra o di un branco”. All’inizio, questo branco era formato dai suoi simili ma ora è la sua famiglia, una squadra formata anche solo da due persone, lui e il suo umano. Impedirgli tutto ciò è una forma subdola di maltrattamento. Il cane isolato in un giardino o su un terrazzo è punito a vita. Facendo così gli impedite di esprimersi o non gli permettete di farlo nel modo giusto, seguendo quelle che sono le sue esigenze etologiche e quelle della sua specie.
Anche se per giardino intendete il parco più bello di una villa, il cane che vive sempre da solo lì, non è altro che un “prigioniero”. E la sua pena è peggiore se in quel bellissimo giardino il cane vive anche legato con una catena. Se lo abbandonate a sé stesso, sarà sempre un cane “fragile, triste o perennemente ipereccitato”. Per un cane il giardino non è altro che un meraviglioso posto dove può incontrare altri cani, può giocare con il suo umano o dove può condividere momenti bellissimi con la sua famiglia.
Ecco perché bisogna sempre fare molta attenzione. Se un cane viene picchiato o lasciato senza cibo, chiunque è in grado di accorgersene e denunciare. La sofferenza di un cane costretto a vivere in isolamento sociale non è evidente. Chi lo vede in un giardino non può sapere quante tempo il suo umano dedichi a lui.
Concludo dicendo che il cane non ha bisogno di avere a disposizione grandi spazi ma non può vivere bene senza interagire e relazionarsi con l’uomo o con altri animali. Ecco perché è fondamentale tenere presente che il cane non è solo un “antifurto” e che provvedere a sfamarlo e curarlo se sta male non significa volergli bene. Se avete un giardino va benissimo ma non trasformatelo nella sua prigione.
Tenete conto che per alcune razze c’è il rischio concreto che l’isolamento contribuisca allo sviluppo di comportamenti non appropriati. Questi si traducono in quali abbaio prolungato o, in alcuni casi più gravi, in aggressività. E se il vostro cane e di grossa taglia, questa è un’eventualità che vi conviene sempre evitare.
Fonte: forli24ore