“C’era un temporale e un cane che abbaiava. Ho pensato che forse il cucciolo aveva paura e cercava riparo. Il cane ha fatto di tutto per farsi seguire, così mi sono armato di ombrello e ho cercato di raggiungerlo. Poi,un enorme boato. Era scoppiato l’inferno in casa. Ma a lasciarmi scioccato è stato ciò che ho scoperto su quel cane.”
Frank Talbert è un agente immobiliare di Denver nel Colorado e per alcuni anni ha vissuto in una casa sulle Montagne Rocciose.
L’uomo amava molto questa zona e quando poteva restare fermo lì per qualche giorno, era felicissimo. Una volta gli capitò la fortuna di poter restare lì per dieci giorni consecutivi ed era felicissimo. La prima giornata volo rapida e alla sera Frank andò a letto presto, stanco della giornata di lavoro. Prima di addormentarsi ravvivò la fiamma del camino perché la notte si prospettava particolarmente fresca. L’autunno stava avanzando e la pioggia aveva cominciato a cadere.
Il ticchettio della pioggia sul tetto di legno cullava Frank che non era intimorito dal rumore di tuoni.
Si svegliò di colpo, non sapeva quanto tempo avesse passato nel mondo dei sogni. Un cane, all’esterno della casa abbaiava insistentemente. Frank era ancora stordito dal sonno, si sedette sul letto e cercò di ascoltare attentamente, pensando che quello che sentiva era frutto della sua fantasia.
Un cane stava veramente abbaiando, ma sembrava che si stesse allontanando. Frank stava per rimettersi al caldo sotto le coperte, quando risentì il cane vicino alla porta. L’uomo pensò che il cane forse aveva paura del temporale e cercava asilo per passare la notte. Si decise ad aprire la porta, ma la pioggia era così fitta che non si riusciva a vedere nulla.
Provò a chiamare, ma non ebbe nessuna risposta. Stava per chiudere la porta quando un lampo illuminò un cane. Provò di nuovo a chiamarlo, ma il cane si allontanò molto lentamente, lanciando degli ululati pieni di dolore. Frank capì che il cane voleva che lo seguisse, forse qualcuno era in pericolo e il cane chiedeva il suo aiuto. Si mise stivali e impermeabile e seguì il cane.
Il cane si faceva quasi raggiungere e poi si allontanava, aspettando sempre che Frank lo seguisse. L’uomo lo vide da vicino, nel bagliore di un lampo, si trattava di un setter bianco con delle piccole macchiette sul muso e le orecchie marroncine. L’uomo continuava a seguire il cane quando all’improvviso un forte boato fece girare l’uomo verso la sua casa. Un fulmine aveva colpito la camera, dove dormiva Frank! La casa era distrutta e le fiamme stavano divorando quel che era rimasto. Frank era sconvolto, salì sul furgoncino per raggiungere l’abitazione più vicina quando si ricordò del cane.
La pioggia era cessata e la luna illuminava la vallata. L’uomo cercò il setter, ma di lui nessuna traccia. Intanto che lo cercava, Frank pensò che se non fosse stato per quel cane, lui avrebbe fatto la fine del pollo arrosto perché il fulmine aveva carbonizzato proprio il suo letto. Raccontò la storia al suo vicino e gli descrisse il cane. Il vicino di Frank rimase perplesso. L’uomo sapeva che parlava di Sandy! Quando disse a Frank che il cane era morto due mesi prima, l’uomo rimase senza parole. Doveva essere proprio lei, non esistevano cani con le stesse caratteristiche, inoltre era stata seppellita proprio in quella zona. Il vicino regalò una foto di Sandy a Frank e lui la tiene sulla scrivania, perché è il suo angelo custode.