In Chile È Stata Approvata La Normativa Che “Eliminerà” Migliaia Di Cani Randagi. Ma In Italia Non Stiamo Meglio!
Ha fatto scalpore la decisione del Presidente Cileno Michelle Bachelet di approvare una legge che consentiva alla popolazione di “sbarazzarsene” dei cani randagi in un modo terribile: cacciandoli. Se è vero che il progresso di una nazione si misura dal modo in cui tratta gli animali, il Cile sta ancora nel medio evo.
La normativa consente la caccia di animali selvatici nelle zone rurali del Cile e i cani randagi sono sull’elenco degli animali definiti selvatici. La legge è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale il 31 di gennaio.
Si tratta di un Decreto Supremo proposto nel 2013 da Sebastián Piñera che, pochi giorni fa, è stato ufficialmente approvato dal governo di Michelle Bachelet. Con questo decreto i cani randagi entrano a far parte della “lista degli animali nocivi”.
La nuova normativa, dice che possono essere cacciati i cani selvatici che si trovano nelle città o nelle aree urbane esterne e “a più di 400 metri da qualsiasi paese o abitazioni rurali isolate”. Questo decreto ha causato molte polemiche quando è stato pubblicato ed è stato pubblicamente respinto allora.
Dopo le controversie, il Ministero dell’Agricoltura aveva temporaneamente sospeso il decreto a marzo del 2014. Tuttavia, nonostante adesso il decreto sia stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale, il governo non ha ancora affrontato la questione.
Qui di seguito è possibile controllare la pubblicazione del decreto. Per vedere in particolare per quanto riguarda i cani selvatici, guardare il numero 25 in alto.
È normale e lecito indignarsi per questa faccenda ma siamo sicuri che in Italia stiamo meglio? Se andiamo a leggere il Decreto firmato dal Governo italiano nel febbraio del 2014 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale (della Repubblica Italiana) n. 26 del 4 marzo 2014 troviamo questo testo:
“I cani usati nella sperimentazione, così come i gatti e i furetti, potrebbero essere uccisi da un tiratore esperto (… italiano …) tramite un colpo a proiettile libero con fucili, pistole e munizioni adeguate. Se cuccioli, invece, con un colpo di percussione in testa”.
Difatti la legge italiana sul randagismo vieta la soppressione dei cani randagi ma basterebbe una piccola variazione terminologica e le cose potrebbero prendere una piega terribile.
Quindi anche in Italia ci sono leggi crudeli che dovrebbero essere abolite e noi tutti dobbiamo impegnarci di più per far si che questi cambiamenti avvengano il prima possibile.
Fonte: gamba.cl