‘Ci hanno chiamato agitati, parlavano di una strana pecora abbandonata in una stalla e da fuori si sentiva una puzza nauseante. Così sono andata lì, era tutto vero, quel povero animale stava morendo asfissiato in mezzo ai suoi stessi escrementi ma non era una pecora, mi sono avvicinata con cautela e’
L’episodio che vi raccontiamo oggi è accaduto in Virginia, dove un gruppo di volontari sono stati allarmati di una pecora rimasta intrappolata dentro un fienile abbandonato. Quel posto era una sorta di prigione infernale. Le condizioni igieniche in cui si è ritrovato costretto a vivere quell’animale, erano pessime, così tanto che i volontari hanno trovato difficoltà ad aprire la porta d’accesso a causa dei troppi escrementi. Erano anni che viveva all’interno di quel fienile, abbandonato a morte certa, in un contesto nauseante. Era un cane e non ne aveva nemmeno più l’aspetto, il suo pelo ha incominciato a crescere in modo incontrollabile, a primo impatto sembrava davvero una pecora.
“Quando abbiamo aperto la porta, dopo diversi tentativi, siamo stati avvolti da una puzza nauseante poi, in un angolo, abbiamo visto Lazarus triste, debole e con lo sguardo che supplicava pietà. Siamo stati avvertiti con una telefonata, era un uomo che affermava di essersi gravemente ammalato e di aver chiesto al suo vicino di occuparsi del fienile e del suo cane”, racconta Jessica Kincheloe, una delle volontarie.
“Non riuscivamo a crederci, ogni angolo, ogni punto di quel fienile era pieno di escrementi e lui era costretto a viverci. Erano in mezzo al suo pelo, sotto il suo naso, avevo la nausea. Abbiamo chiamato un gruppo di toelettatori con la speranza che sarebbero riusciti a liberarlo. Hanno iniziato a tosarlo, è stata lunga, c’è voluta pazienza ma alla fine Lazarus ha perso 15 chilogrammi. Sul suo muso è comparsa un’espressione di speranza, era come se voleva ringraziarci.
Era terrorizzato e non sapeva cosa fosse una carezza. Ma alla fine ha capito che il nostro intento era solo quello di aiutarlo e si mostrato per quello che realmente era, un cane buono, dolce, vittima della crudeltà umana.”
Finalmente Lazarus era tornato a camminare e a respirare. E’ stato portato al rifugio Big Fluffy Dog Rescue della Virginia dove i volontari hanno avviato un programma con cui hanno insegnato a Lazarus a fidarsi di nuovo dell’uomo.
“Deve ancora abituarsi alla sua nuova vita. Quando gli porto da mangiare, lui si avvicina ma poi indietreggia. E’ sempre indeciso se mangiare o no, non sa ancora se può fidarsi. Ha sempre il timore di essere sgridato o punito, probabilmente è così che è stato trattato negli ultimi anni. Ma noi ce la faremo, Lazarus sarà felice”, conclude.
Auguriamo buona fortuna a questo cucciolone. Ce la farai Lazarus, da ora in poi la vita ti sorriderà!