Commissione parlamentare impone telecamere nei macelli per denunciare i maltrattamenti: la Francia ha detto si, adesso tocca all’italia
La francia ha detti si, adesso tocca a l’italia. In seguito alle decine di video che si sono divulgati in rete, dove si esponevano le tristi immagini di animali costretti a vivere cose indicibili, l’opinione pubblica ha preso coscienza di ciò che avviene agli animali da macello, cose che fanno pensare che la macellazione sia la loro salvezza da una vita di dolore e miseria, fisica e psicologica. La commissione parlamentare impone telecamere nei mattatoi, per cercare di tutelare gli animali destinati alla macellazione. Sembra un paradosso, dato il triste destino che attende questi animali, ma è vero che il fatto che debbano morire non deve significare che debbano anche soffrire durante tutta la loro vita.
Questa iniziativa dovrebbe tutelare gli animali dalla mano diabolica dell’essere umano, infatti i dipendenti dei macelli verranno continuamente monitorati affinché non si ripetano più determinate situazioni indicibili, già viste in molti video. Insomma la Francia ha rotto le barriere dell’indifferenza, adesso l’ENPA lancia un appello per l’Italia, affinché si prendano gli stessi provvedimenti. In Italia sono stati denunciati diversi casi di gravi e crudeli situazioni in cui l’uomo infliggeva dolore agli animali da macello senza motivazione alcuna nei modi più inimmaginabili, ma sembra che l’Italia non abbia ancora preso provvedimenti alcuni, reagendo con totale indifferenza alla sofferenza di esseri innocenti.
“Al momento è ancora un progetto, tuttavia la proposta di documentare con telecamere ciò che accade nei mattatoi rappresenta di per sé la fine di un tabù anche per l’autorevolezza del soggetto che se ne è fatto promotore, una commissione parlamentare d’inchiesta. Un voto favorevole equivarrebbe alla caduta del Ancien Regime; alla presa della Bastiglia “– ha affermato il Presidente Nazionale dell’ENPA, Carla Rocchi, – “Debbo purtroppo prendere atto con grande amarezza che, nonostante in Italia vi siano stati casi conclamati e ben documentati di maltrattamenti, ancora non si registrano iniziative istituzionali di così alto profilo. Per questo, lancio un appello affinché, in nome della trasparenza e di quella tutela che deve essere riconosciuta agli animali anche nell’ora più estrema, i nostri deputati e senatori seguano il percorso tracciato a Parigi.