Cucciolo di cane piangeva per la solitudine in una casa abbandonata, ma un giorno qualcosa è cambiato per sempre
La storia di questo cucciolo di cane abbandonato ci ricorda che possiamo sempre fare qualcosa per togliere dai guai un animale senza più una casa. Nel corso dei suoi pochi mesi di vita, questo cagnolino dal pelo bianco e nero aveva conosciuto solo la disperazione e la più totale solitudine. Inoltre, aveva sperimentato cosa vuol dire avere a che fare con umani irresponsabili e privi di ogni forma di sensibilità.
Non sappiamo quale sia stata la vita del cucciolo prima dell’abbandono, ma ciò che è certo è che da quel momento la sua esistenza è cambiata per sempre. Il povero animale, di appena qualche mese, era stato abbandonato in un’area del tutto inospitale. Il cagnolino passava giorno e notte in una struttura abbandonata e fatiscente, circondato solo da alberi e arbusti e lontano da ogni tipo di protezione. In quelle condizioni, per un esemplare così giovane procurarsi del cibo diventa una missione quasi impossibile.
Possiamo quindi solo immaginare la sofferenza che la fame e la solitudine hanno indotto in questo essere indifeso. I suoi lamenti erano così forti da oltrepassare le mura di quella vecchia casa, e solo grazie a ciò la vita del piccolo ha avuto una seconda possibilità. Ascoltando quei lamenti provenire dalla struttura, un passante infatti ha deciso di indagare e di scoprirne la fonte. Così, addentratosi nell’abitazione, ha trovato il piccolo rannicchiato su di sé. Inizialmente quest’ultimo era così traumatizzato e pieno di paura da non accettare che quella persona fosse lì per salvarlo.
Poi, dopo aver compreso le buone intenzioni dell’uomo, si è lasciato andare completamente alle sue braccia. Da quel momento per il cucciolo è iniziata una seconda vita. Il soccorritore, infatti, si è preso cura di lui sotto ogni aspetto. Dopo le cure mediche il cagnolino ha iniziato a stare meglio e a far trasparire tutta la propria riconoscenza verso quell’umano generoso. Ora – siamo certi – sa che niente può più ferirlo.