“Dovevo partire per lavoro e non mi hanno permesso di portarlo. Così mi sono fidata delle recensioni su internet e l’ho portato a una struttura adeguata, dove avrebbero dovuto prendersi cura di lui per 4 giorni. Ma quella domenica in cui sono andata a prenderlo, lui… non poteva essere vero… non riuscivo a credere a quello che gli avevano fatto…”
Come già saprete, diversi alberghi nel mondo accolgono gli animali e offrono un servizio “sitter” per chi vuole godersi la vacanza e lasciare i propri amici pelosi in buone mani. Ne usufruisce anche chi deve allontanarsi da casa per diversi giorni e non ha la possibilità di portare il proprio animale con se ne di lasciarlo a una persona fidata. Una struttura qualificata è sicuramente più sicura di un qualunque dog sitter trovato tra gli annunci.
Ma a questa donna non è andata esattamente così. Patricia Araujo Barbosa è una donna che vive a São Lourenço, in Brasile e che condivideva la sua vita con il suo amato Beagle di nome Kadu. Il lavoro di Patricia, purtroppo, la costringe a viaggiare spesso. Solitamente Kadu la seguiva ovunque ma, poiché le strutture sono prenotate e pagate dalla società, spesso capita che l’hotel scelto non accetti gli animali. Ed è proprio quello che è accaduto per il suo ultimo viaggio. Non sapendo come fare e non essendo una donna che si fida degli estranei, Patricia ha deciso di informarsi riguardo queste strutture.
Diversi amici le avevano consigliato un “hotel” e dopo averlo cercato in rete e aver letto tutte recensioni positive, Patricia si è lasciata convincere. Canine Training, questo il nome della struttura, avrebbe dovuto prendersi cura del suo amato Kadu per quattro giorni. La donna lo ha portato lì il giovedì prima della sua partenza ed è tornata a riprenderlo la domenica.
Ma qualcosa è andato storto, quando Patrizia è tornata dal suo amico, lo ha trovato morto.
“Mi sono fidata dei consigli e delle recensioni, non avrei mai fatto quel viaggio se avessi saputo che lo avrei perso per sempre….” Di seguito lo sfogo della donna su Facebook:
Purtroppo ancora non si sa con certezza la causa della morte di Kadu ma sappiamo che il proprietario del Canine Training ha pagato tutte le spese per la cerimonia che Patrizia ha organizzato al suo cagnolino e si è scusato, dichiarando:
“E’ stata una fatalità, non imprudenza o negligenza.”
Kadu era stato messo sul retro della struttura, con una catena al collo, insieme ad altri 3 cani di taglia grande.
“Anche se i miei cani sono grandi, sono stati addestrati e non hanno mai dato problemi, nemmeno in presenza di gatti”, conclude l’uomo.
Patricia sta aspettando i risultati dell’autopsia del corpicino del suo Kadu, per scoprire l’esatta causa della morte. Solo allora, se l’uomo risulterà responsabile e non si è trattato di una morte naturale, potrà portare il caso in tribunale. Attendiamo anche noi con ansia la risposta, nel frattempo amici, condividete, potrebbe succedere a chiunque!