“Loro sono entrati nella mia proprietà e hanno ucciso il mio cane che stava passeggiando con i suoi cuccioli. Voglio Giustizia!”
“Ho gridato per fermarli fino a perdere anche l’ultimo filo di voce…” queste le parole disperate di Marco Capecchi. L’uomo ha trovato il suo dobermann Eschilo stramazzato a terra a causa di una pallottola, nella sua tenuta di Roccatederighi, nel maremmano. Il suo racconto farebbe venire i brividi a chiunque. Sentiamo cosa è successo quel giorno fatale:
“Eschilo è sempre stato un cane molto tranquillo. Sono anni che vive con me. Avendo una tenuta che si estende per molti ettari, spesso lo tengo sciolto per farlo svagare. Così anche quel giorno l’ho fatto. Poi, dopo qualche ora, io e mia moglie Isabel abbiamo cominciato a preoccuparci per il suo ritardo e allora sono andato a cercarlo…Arrivato a 80 metri dalla mia abitazione mi sono trovato davanti una scena degna dei più raccapriccianti film horror. Il mio Eschilo era a terra, morto! Il suo cranio era stato completamente aperto da una pallottola. Ho provato delle emozioni che non saprei descrivere, mi è crollato il mondo addosso.”
“Poi il mio sguardo è andato oltre e allora la mia disperazione si è trasformata in una rabbia incontenibile. I due cacciatori responsabili della morte del mio Eschilo erano ancora lì e stavano cercando di scappare con la loro auto. Mi sono messo in macchina e ho iniziato a seguirli. Non potevano scappare e farla franca. Dovevano pagare per quello che mi avevano fatto! Uno di loro l’ho perso di vista, mentre l’altro è stato costretto a fermarsi per i miei continui tamponamenti. Fortunatamente Isabel aveva già chiamato i carabinieri, che sono intervenuti tempestivamente, altrimenti non so cosa sarebbe potuto accadere!”
I cacciatori, individuati e poi interrogati, hanno dichiarato che la loro è stata legittima difesa in quanto Eschilo stava aggredendo loro e i loro cani. Peccato per loro che Eschilo non aveva alcun segno di colluttazione e anche loro non riportavano ferite dovute a qualsivoglia aggressione. In più la papabile traiettoria della pallottola indicherebbe che sia stato colpito da dietro, per cui non capiamo come sia possibile parlare di legittima difesa se il dobermann era diretto nel senso opposto.
Marco comunque non si arrende e a breve arriveranno i risultati dell’autopsia che gli serviranno in tribunale per portare avanti la sua causa di giustizia per Eschilo. “Loro sono entrati nella mia proprietà e hanno arbitrariamente ucciso il mio cane. Non c’è altro da dire. Devono pagare. Voglio Giustizia!” conclude l’uomo.
Forza Marco, non mollare! Continua a lottare nel nome di Eschilo. Siamo sicuri che lui ti sta guardando dal cielo e ti sta sostenendo nella tua ricerca di giustizia!
Condividete e dimostriamo a Marco che non è solo! Urliamo a gran voce. Noi siamo tutti con te!