“Ero passato davanti a quel corpicino senza vita per tre giorni di fila. Mi ero avvicinato la prima volta ed era chiaro che il cane fosse morto, ma al terzo giorno ero stranito dal fatto che il corpo fosse completamente intatto, così mi sono avvicinato di nuovo, ho guardato il bacino ma non respirava, poi all’improvviso…”
Un ragazzo era passato davanti al corpo di un cane abbandonato in mezzo all’erba. La prima volta che lo aveva visto, si era anche avvicinato per controllare se respirava, ma era sicuro che l’animale fosse privo di vita.
“Ero passato davanti a quel corpicino senza vita per tre giorni di fila. Mi ero avvicinato la prima volta ed era chiaro che il cane fosse morto, ma al terzo giorno ero stranito dal fatto che il corpo fosse completamente intatto, così mi sono avvicinato di nuovo, ho guardato il bacino ma non respirava, poi all’improvviso si è mosso e ho chiamato subito i soccorsi…”
Non faceva il minimo movimento e il corpo scheletrico e ricoperto di lacerazioni faceva pensare il peggio. Invece, quel povero essere che aveva sofferto tanto per mano dell’uomo, quel cane terrorizzato, ha trovato la forza di fare un movimento minimo, tanto da far capire che era ancora vivo.
Il ragazzo non ha perso tempo, a quel minimo movimento ha chiamato immediatamente i soccorsi che sono prontamente intervenuti. Anche loro avevano difficoltà a capire come facesse a essere ancora vivo in quelle condizioni.
Qui Watson si stava già riprendendo.
Il cane è stato chiamato Watson: è importante assegnargli un nome per poterlo chiamare e tranquillizzare. L’hanno caricato, con estrema delicatezza, in auto e hanno raggiunto la clinica veterinaria. Era vivo ma così debole, disidratato e malato da non riuscire neanche a muovere un muscolo.
Qui, Watson, è stato visitato e i veterinari hanno stabilito che aveva circa 10 anni, soffriva di malattie cardiache, fra le quali un’infezione molto preoccupante, aveva passato la maggior parte della sua vita in catene ed era affetto da due tipi di rogna oltre ad avere un fisico estremamente indebolito.
Una volta che il cane si è accorto che l’interno della clinica era al sicuro, ha incominciato a mangiare e a bere. Il percorso per il recupero di Watson sarebbe stato molto lungo, ma il personale della clinica ha deciso di riempirlo di attenzioni.
Quando è migliorato un pochino, è stato portato in una casa, dove avrebbe portato a compimento il suo recupero. Quando è arrivato nella nuova casa, aveva paura a entrare e per due giorni non è voluto andare nella cuccia che gli era stata preparata, ma, nonostante le coccole dei suoi tutori, è rimasto immobile in un angolo con la coda fra le gambe.
Che cosa avrà patito questo povero cane? Cosa gli avranno fatto passare le persone malvagie che si spacciavano per i suoi proprietari?
Per ora non si parla di adozione, per ora deve riprendere completamente le forze e la forma fisica, ma sarà in grado di farlo con tutto quello che ha passato?
Condividete questa storia, perché tutti devono sapere che è importantissimo accertarsi sempre e senza dubbi che sia davvero troppo tardi per salvare un anima innocente!