Finalmente una vittoria! Ecco il primo stato ad aver vietato la vendita di animali domestici, provenienti da allevamenti.
La California ha appena fatto un grande passo per ciò che riguarda la protezione degli animali, trasformandosi nel primo stato ad aver vietato la vendita di animali domestici. I negozi non potranno più vendere cuccioli di cani, gatti o conigli, provenienti da allevamenti commerciali, dove gli animali spesso vivono in condizioni terribili.
Venerdì scorso, il governatore della California Jerry Brown, ha firmato il progetto di legge AB 485, e gli amanti degli animali stanno finalmente festeggiando.
Deborah Howard, della Companion Animal Protection Society (CAPS), crede che la nuova legge è un simbolo di progresso reale, che si sta facendo per rompere un ciclo crudele stabilito molto tempo fa.
Deborah ha spiegato:
“Quando i consumatori comprano cuccioli e gattini nei negozi di animali, condannano i loro genitori a un trattamento inumano negli allevamenti.”
Deborah ha aggiunto che la maggior parte di questi allevamenti di massa, hanno una licenza USDA e sono soggette a ispezioni occasionali. Ma non sempre si riesce a capire quanti e quali animali sono costretti ad una vita inadeguata.
“Per sua natura, l’industria dei negozi di animali e l’industria degli allevamenti di cuccioli e gattini, creano un ciclo interminabile di sovrappopolazione di animali, maltrattamenti e frode ai consumatori, che provoca spesso l’eutanasia non necessaria.
CAPS ha investigato durante l’ultima decade, per capire da dove provengono i cuccioli nei negozi di animali, così come per organizzare proteste e cercare centri di adozione, per aiutare a ridurre i milioni di animali randagi dei rifugi di tutto il paese.
Deborah ha detto a The Dodo:
“Questo lavoro è stato la base per la legge AB485”
Più di 230 città e comuni in tutto il paese, hanno vietato la vendita di animali domestici provenienti da allevamenti. Adesso la California ha approvato questo innovativo divieto statale. La gente ha la speranza che questo sia l’inizio della fine di una triste industria.