Il gatto ha conquistato il mondo navigando con i Vichinghi….lo rivela un’indagine sul suo DNA
Finalmente è stato concluso uno studio completo sul DNA del gatto, presentato al Simposio Internazionale sull’archeologia biomolecolare a Oxford, la scorsa settimana. È stato sequenziato il genoma del piccolo felino domestico, con quello dei suoi simili selvatici e di altre quattro specie di animali, così siamo risaliti al suo processo di domesticazione. Questa comparazione ha fatto in modo che siamo riusciti ad identificare le tracce che novemila anni di convivenza tra gatto ed uomo, hanno lasciato nel genoma del piccolo felino.
Fino ad oggi era pressocchè inpossibile risalire a quando iniziasse l’amicizia tra gatti ed umani, sappiamo che alcuni fossili, attestano la presenza del gatto fin da tempi antichissimi. Sono state ritrovate ossa di gatto risalenti a 10.000 anni fà, altri reperti risalirebbero ad 8.000 anni fà.
Secondo l’opinione di molti naturisti ed etologi, il gatto che accetta di più la presenza e la vicinanza dell’uomo è il gatto selvatico africano (felis libyca), questo si avvicina facilmente ai centri abitati e mangia gli scarti dell’uomo quindi, è probabile che in tempi antichi, gli esseri umani, abbiano avvicinato ed allevato, cuccioli di gatto selvatico, e che, l’incrocio di questi gatti abbia dato origine al nostro gatto domestico.
Possiamo comunque parlare di domesticazione del gatto quando, a partire dal 4000 a.c., cominciò a svilupparsi l’agricoltura, ponendo il problema della salvaguardia delle granaglie. Conosciamo la storia del gatto nell’antico Egitto, questo popolo passò dal rispetto verso questo animale che proteggeva i granai alla sua divinizzazione, ed è un mistero il perchè. Infatti esisteva la dea Bastet, simbolo di fertilità. In ogni casa egiziane c’era un felino, la morte di un gatto era accolta con grande sconforto ed in segno di lutto gli egiziani si rasavano le sopracciglie.
I primi gatti che giunsero in Italia, arrivarono a bordo di navi mercantili, infatti anche i Greci ed i Romani amarono molto il gatto e lo tenevano in casa per compagnia. Nel Medioevo i gatti conobbero un periodo buio, con la diffusione della cristianità, i gatti erano associati a streghe e fattucchiere e furono vittime di persecuzioni. È quì che nascono le superstizioni ad esso legate.
Con la rivoluzione industriale e la diffusione del benessere il gatto, è tornato ad essere un animale rispettato ed accolto nelle case, nascono i primi allevamenti e le prime esposizioni feline.
I gatti oggi, per la loro eleganza ed intelligenza sono diffusi ed amati in tutto il mondo.
Fonte:www.sciencealert.com