Gli ho chiesto: “Padre, le piacciono gli animali? Nulla in contrario se il giorno del matrimonio mi faccio accompagnare all’altare dal mio cagnolino? È la vita mia”. La risposta del prete mi ha lasciato di stucco…

Da San Giuseppe a Chiaia, Napoli ci arriva una storia che ci lascia un gusto amaro, specialmente dopo quello che è successo ultimamente nel nostro paese.

La storia è semplice: una donna va da un prete e gli chiede se, nel giorno delle nozze, potrebbe farsi accompagnare all’altare dal suo cane. Niente di strano, visto che gli animali, ormai, sono considerati membri della famiglia.

Quello che ci ha sorpreso è stata la risposta del prete: ha detto di no, giustificando la sua decisione con il fatto che il matrimonio è un sacramento importante e che la presenza del cane al posto del padre o di chi ne fa le veci della sposa non è il modo più idoneo per arrivare all’altare.

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È stato proprio il prete, don Franco Rapullino, a rendere noto l’episodio avvenuto circa un mese prima, dicendosi amareggiato a costatare che: “il distacco dall’essere umano è tale da preferire la vicinanza di un animale anche in un’occasione solenne come il matrimonio.” Don Franco ha aggiunto che “non si possono confondere gli animali con le persone. È questo che mi fa paura”.

Don Franco ha anche dichiarato di non poter dire cosa ho risposto alla sposa che si era presentata da lui insieme alla madre. Ha solo detto ironicamente che dopo è stato costretto a confessarsi, ammettendo di non essere stato troppo diplomatico nel dire di no.

Ha anche dichiarato che il suo rifiuto non è stato dettato da alcun disprezzo verso gli animali, al contrario, visto che li considera una parte importante del creato ma che ha dovuto dire da no per colpa dell’eccentricità della richiesta.

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La sposa ha preso nota del rifiuto e ha spostato il suo matrimonio in un altra chiesa. Non si conosce il nome della sposa e non possiamo raccontarvi il suo punto di vista. Possiamo però dirvi la nostra opinione.

Il matrimonio è, forse, uno dei più importanti momenti nella nostra vita e una sposa ha diritto di avere accanto la persona più importante… Se la sposa (magari senza un padre o una figura maschile di riferimento) decide che il suo cane è quello che vuole accanto a lei, deve avere possibilità di farsi accompagnare da lui.

Non bisogna dimenticare che in questi ultimi giorni dei cani hanno salvato tante vite, scavando accanto agli umani sotto la neve o sotto le macerie. In quel caso il cane è importante? Allora perché non dargli la stessa importanza anche in un momento felice nella vita di una persona?  Perché non accettare che il cane, definito dalla sposa “l’essere più importante della sua vita”, l’accompagni all’altare, con il benestare della famiglia?

Sono importanti solo quando ci servono? Don Franco, io ci penserei bene prima di dire che si perde la sacralità di un momento speciale… il cane, forse, è l’unico essere vivente ad aver compreso fino in fondo le parole del creatore: “Amerai il prossimo tuo come te stesso”.

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