Il terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria lo scorso 6 febbraio ha messo in ginocchio migliaia di persone, improvvisamente private della sicurezza delle proprie abitazioni e della compagnia dei propri cari. Tra le migliaia di vittime della catastrofe non vanno dimenticati gli animali, colpiti anch’essi dalle scosse che hanno devastato il confine fra le due nazioni. Come spesso accade in questi casi, nelle storie di uomini e animali sopravvissuti non mancano esempi di grande coraggio e di straordinario amore per il prossimo. Caratteristiche, queste, di per sé connaturate alla specie canina, nota per la sua estrema forza di volontà e per il suo incredibile altruismo.
Sicuramente i cani rappresentano ottimi animali da compagnia. Ma le qualità di questi amici a quattro zampe non si limitano alla pure socievolezza, all’apertura al gioco e all’affettività senza secondi fini. Infatti, i cani apprendono molto facilmente mansioni più o meno impegnative, e non si tirano indietro quando si tratta di dimostrare tutto il loro appoggio agli umani. Dunque, non solo gli uomini possono salvare animali in difficoltà. Anzi, come dimostra questa storia di straordinario coraggio, anche gli animali possono rendersi responsabili di fondamentali azioni di salvataggio, divenendo veri e propri eroi.
Fra le attività destinate a specifiche razze canine spicca l’impiego nelle ricerche delle persone scomparse. In particolare, il contributo di questi animali è di vitale importanza quando si tratta di salvare uomini e donne dispersi fra le macerie, così come in alta montagna. In Turchia l’aiuto di Kopuk, un instancabile cane rimasto senza casa, ha rappresentato un sostegno fondamentale per questo tipo di ricerche. I soccorritori umani non potevano credere ai loro occhi nel vedere la tenacia e la costanza con cui il cagnolone si ostinava a scavare fra le macerie nonostante le sue condizioni. Infatti, Kopuk aveva alcune delle zampe danneggiate da detriti e vetri provenienti dagli edifici crollati.
Eppure, il cane non ha avuto alcuna intenzione di mollare. Si è impegnato notte e giorno per portare in salvo quante più persone possibili, a costo di procurarsi ulteriori ferite e di rischiare la vita. Infatti, le scosse non smettevano di tormentare l’area, e così ogni imprevedibile crollo avrebbe potuto rivelarsi fatale per il cane così come per gli altri soccorritori. Fortunatamente tutto è andato bene: Kopuk, che ha salvato ben cinque vite umane, ha ricevuto l’assistenza medica di cui aveva bisogno, e insieme a questa anche migliaia di dimostrazioni di affetto e di riconoscenza.