La madre ricoverata da l’allarme” Mia figlia non risponde più, vive sola con il suo cane vi prego andate a vedere!” Aprono la porta e non c’è più nulla da fare!

E’ successo proprio ieri, Abruzzo provincia dell’Aquila. La signora è ricoverata in ospedale e la figlia, conosciuta psicologa della zona, si preoccupa giornalmente della mamma. Passano un paio di giorni e la giovane non si fa ne vedere ne sentire, la donna si preoccupa e nonostante le insistenti ricerche non riesce a rintracciare la figlia.

 

In preda alla disperazione la mamma chiama i carabinieri. Da le informazioni primarie tra cui il fatto che la giovane donna vive sola con la sua amatissima cokerina. Scattano le ricerche e, una volta giunti davanti la casa suonano ripetutamente e poi decidono di sfondare la porta. La scena è sconvolgente, la cokerina è terribilmente agitata, non permette a nessuno di entrare. La sua padrona è per lei la cosa più preziosa del mondo non la farà avvicinare…

Purtroppo la psicologa giace riversa a terra nella cucina e i paramedici per intervenire chiedono l’aiuto dell’accalappia cani. La sua fedele amica non molla, continua a minacciare quelle persone che lei identifica evidentemente pericolose per la dolce mamma. Carla è morta, per lei non c’è più nulla da fare, ignote le cause del decesso al momento. Potrebbe trattarsi di tutto, gli inquirenti stanno cercando testimoni. Intanto i vicini raccontano di loro, la dolce donna e la sua cagnolina..

La piccola è stata portata via, ha vegliato fedelmente la persona più cara che aveva. Lei sola conosce la verità, le ultime ore di vita della dottoressa le hanno passate insieme. Se solo potesse raccontare come si sono svolti i fatti. Speriamo che per lei qualcuno si faccia avanti, un amico o parente che in questi momenti di comprensibile sgomento riesca ad avere un istante anche per lei. E’ comprensibile tutto adesso ma lei aveva una mamma tanto buona e premurosa, ed è giusto che torni ad avere una mano calda che la sera prima di addormentarsi le dia la più meritevole buonanotte. Condividiamo affinché qualcuno si fermi a pensare a questo!

 

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