Questa foto aveva fatto il giro del web. Un uomo le aveva legato il muso strettissimo e la povera Caitlyn vagava per le strade in attesa della morte. Adesso è stata fatta giustizia.

Un essere immondo, nel 2015, aveva preso Caitlyn, un cane, e gli aveva legato il muso con nastro adesivo, stringendolo a tutta forza e poi l’aveva abbandonata a vagare per le strade in attesa di morire.

Nonostante tutto quello che ha dovuto sopportare, grazie all’intervento di volontari che l’hanno vista e portata alla clinica, Caitlyn è viva.

Quando l’hanno trovata, era in condizioni paurose, il muso gonfio e deformato, faticava a respirare e la lingua stava andando in necrosi, la pelle dove era stata stretta la cinghia era venuta via e la ferita si era infettata. Solo dopo una serie d’interventi molto difficili e cure dolorose, Caitlyn è tornata a mangiare e respirare normalmente.

Il destino, però, per una volta ha punito anche quell’essere schifoso che ha ridotto in queste condizioni il povero cane. William Leonard Dodson è stato arrestato e gli è stata inflitta una pena di 5 anni di detenzione, alla quale si abbinerà un’altra pena per detenzione d’armi. Dodson ha accettato le accuse e, purtroppo, questo è servito a ridurre la sua pena poiché, chi si dimostra colpevole ha automaticamente diritto a una riduzione.

Il giudice Markley Dennis, che ha gestito il processo, ha dichiarato che 5 anni sono il massimo della pena prevista per il reato di maltrattamento di animali nel loro Stato, ma lui ne avrebbe volentieri dati molti di più, visto tutto il male che ha causato alla bestia.

Nel momento in cui ha letto la sentenza, il giudice ha anche ringraziato calorosamente tutti quelli che avevano permesso il recupero di Caitlyn .

Le persone che lottano ogni giorno per ridare vita, serenità, salute e amore agli animali maltrattati e abbandonati sono dei veri e propri angeli dei nostri tempi. Speriamo anche che il giudice Markley Dennis sia sempre presente durante queste cause, almeno ci sarà un paladino della giustizia a favore degli animali.

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