La ragazzina disabile si presenta a scuola con il suo cane, ma nella struttura si rifiutano di farla entrare accompagnata dall’animale. La famiglia si rivolge alla Corte Suprema per avere giustizia: ecco il verdetto.

Ehlena, una ragazza disabile che, qualche tempo fa, si è vista rifiutare l’ingresso del suo cane guida nella sua scuola.

Fortunatamente ha fatto ricorso alla Corte Suprema degli Stati Uniti e, mercoledì scorso, è stata emessa sentenza a favore della ragazzina disabile che vive nel Michigan.

La scuola aveva vietato l’accesso del suo cane in classe, ma la Corte ha stabilito che Ehlena potrà chiedere anche un risarcimento perché si tratta di discriminazione. Da questo momento la ragazzina, in teoria, potrà entrare ovunque, ma la legge ha i suoi tempi.

Per questa situazione Ehlena ha sofferto moltissimo perché il suo cane, oltre ad essere una guida è il suo amico, il suo sostegno in tutto.

La ragazzina di 13 anni è nata con una paralisi cerebrale che le ha creato una forte limitazione alla sua mobilità. Wonder, il suo Golden Retriver è addestrato per aiutarla a mantenere l’equilibrio, raccogliere gli oggetti che gli cadono, aprire e chiudere le porte e tanti altri gesti quotidiani.

La mamma di Ehlena racconta: “Ho visto con i miei occhi come Wonder aiuta mia figlia a crescere ed a diventare sempre più autosufficiente. Siamo grati alla Corte Suprema che ha messo in chiaro questa situazione e cioè che le scuole non possono trattare i bambini con disabilità in maniera differente”.

Ehlena, intanto, è stata spostata dai suoi genitori in un’altra scuola dove accettano che il cane accompagni ovunque la ragazzina, ma l’iter burocratico per arrivare alla conferma dei diritti di una ragazzina con disabilità è ancora lungo.

Purtroppo, in America, patria della democrazia, ci sono spesso casi che di democratico non hanno niente. Le situazioni più logiche, vengono stravolte da comportamenti discutibili, ma per arrivare ad affermare i propri diritti bisogna lottare a lungo. Niente è dato per scontato. Speriamo tutti che Ehlena e tutti i ragazzi nelle sue condizioni possano godere dei diritti che gli spettano senza dover più sottostare a queste violenze psicologiche.

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