Labrador scappa dalla guerra in Ucraina ma non ha dimenticato l’orrore dei bombardamenti (VIDEO)
Il protagonista di questa rocambolesca storia è un Labrador che è scappato dall’Ucraina e, quindi, dalla guerra, dalle bombe, dalla paura. Si chiama Ressi, un cane di circa un anno e mezzo di età e non si tratta di un caso isolato.
Questo cucciolone è riuscito a fuggire dal conflitto in Ucraina insieme alla sua famiglia. Tutto quello che ha vissuto lo ha reso molto sensibile ai rumori acuti. Ogni accenno rumoroso improvviso gli provoca subito agitazione. D’altronde, ognuno di questi suoni tragici, le bombe, le urla e i crolli, potevano mettere a repentaglio la sua vita.
Ressi è riuscito a stabilirsi insieme alla propria famiglia in Inghilterra. Vivono oggi ad Haverhill, una piccola cittadina nei pressi di Cambridge. Ma un luogo tranquillo e una località distanza, talvolta, non è abbastanza per dimenticare la guerra. E come potrebbe essere possibile?
La testimonianza della famiglia di Ressi è stata un ottima occasione per sensibilizzare gli abitanti della contea sull’orrore dei bombardamenti e sul viaggio che compie ogni famiglia per sfuggire alla guerra.
Sfortunatamente, nella zona in cui si è stabilita la famiglia insieme a Ressi, si sono susseguiti episodi di gare clandestine di automobili. Il baccano che fanno, oltre che il pericolo al quale espongono gli stessi abitanti della zona, riportano quasi un clima “bellico” all’interno della comunità, e in particolare nella memoria dei componenti della famiglia ucraina, anche di Ressi.
Dopo aver ricevuto sostegno grazie al programma “Homes for Ukraine”, oggi, la famiglia non può permettersi di ottenere una nuova casa, diversa da quella attuale e lontana da questo contesto. Da ora di cena fino a quasi notte arriva al punto di essere invivibile il quartiere dove vive la famiglia.
Il Labrador, dopo aver sentito per l’ennesima volta i potenti rumori dei motori, ha avuto dei preoccupanti episodi di tachicardia. È solo uno degli ultimi racconti che provengono dalla famiglia. Si sentiva nuovamente indifeso, scoperto e in pericolo, come in guerra. Speriamo che gli sforzi per sensibilizzare la comunità e gli appelli serviranno a cambiare le cose in quel quartiere e migliorare la vita di tutti quanti.