L’avevano legato a un camion e chiesto alle persone di non dargli nulla da mangiare e da bere perché aveva una malattia contagiosa e doveva morire. Ma quando sono arrivati i volontari hanno fatto una scoperta terribile
L’ignoranza a volte non ha limiti e spesso va a braccetto con la cattiveria. La storia che vogliamo raccontarvi è accaduta in Bulgaria e ha come protagonista Duke, un povero cucciolo che qualcuno aveva condannato a morte. Il povero cane era stato legato a un camion con una grossa catena di metallo e alla gente che passava di la veniva detto che era malato e che avrebbe potuto contagiarli.
Per questo veniva consigliato loro di stare alla larga e di non dargli ne da mangiare ne da bere. Duke sarebbe dovuto morire così: legato, senza acqua e senza cibo. Ma qualcuno non ce l’ha fatta a guardarlo morire e ha contattato i volontari di RSDR Rudozem Street Dog Rescue chiedendo loro di intervenire.
Purtroppo l’associazione era al collasso. Avevano cani e gatti dappertutto e nessun posto libero. Ma non si sono tirati indietro… non potevano lasciarlo morire lì. Ma quando i volontari sono arrivati sul posto hanno scoperto una cosa ben peggiore. Oltre ad essere malato, denutrito e assetato, Duke aveva anche le zampe anteriori spezzate.
Qualcuno lo aveva probabilmente colpito e le ossa si erano rotte. Poi, nel tempo, si erano risaldate ma in una posizione sbagliata. Anche i tendini di Duke erano rovinati. Il povero cucciolo aveva passato le pene dell’inferno. Non potevano lasciarlo lì. Tony, uno dei volontari di RSDR Rudozem Street Dog Rescue, ha preso Duke a casa… anche se aveva molti altri animali. Ha dovuto trovare una sistemazione provvisoria, in una gabbietta con due gatti che subito hanno cominciato a fargli da infermiere.
Duke è stato visitato da un veterinario che gli ha fasciato le zampe ed è riuscito così a raddrizzarle, dopo tanti mesi. Alla fine Duke, in cane intoccabile, quello che doveva spegnersi incatenato a un camion, è stato adottato da una donna in Inghilterra e adesso vive una vita normalissima, alla faccia di chi lo voleva morto.